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Una ragazza di 27 anni è stata uccisa da una pallottola fatta esplode dai soldati di Maduro durante le manifestazioni sponsorizzate dal Presidente ad interim Juan Guaidò. Jurubith Rausseo Garcia stava partecipando ad una manifestazione ad Altamira e si tratta della seconda persona uccisa dai violenti scontri iniziati martedì scorso.
Maduro, impegnato nelle celebrazioni del primo Maggio, ha ribadito ieri di aver fermato un tentativo di golpe promosso dagli Americani. Si registra intanto un clima da guerra fredda tra Washington e Mosca.
Ieri mattina, in un’intervista alla Fox, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo non ha escluso l’intervento dell’esercito americano, qualora si renda necessario per ripristinare l`ordine in Venezuela. Ovviamente questa presa di posizione ha suscitato l’ira del Cremlino; infatti l’agenzia Tass
riporta il testo di una telefonata del Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov a Pompeo in cui il capo del dicastero russo sottolinea che “L’intervento di Washington negli affari interni di uno Stato sovrano e le minacce contro la sua amministrazione costituiscono una evidente violazione del diritto internazionale”; “Ulteriori
misure aggressive avranno le conseguenze più drastiche”.
“Un’influenza esterna distruttiva, tanto più se politica, non ha nulla a che vedere con un processo democratico”.
Dal canto suo Pompeo ha accusato la Russia e Cuba di stare destabilizzando il Venezuela. In un tweet Trump in persona avverte che “se le truppe e le milizie cubane non cesseranno immediatamente le operazioni militari e di altro tipo con lo scopo di causare la morte e la distruzione della Costituzione venezuelana, verrà imposto, assieme alle più ampie sanzioni, un embargo totale sull’isola di Cuba”.

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