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La telecamera di un negozio ha ripreso tutta la scena. Lo sparatore coperto da un casco nero, la vittima, il trentaduenne Salvatore Nurcaro, pregiudicato per riciclaggio, vicino al clan Rinaldi, che accenna ad una fuga, ma viene raggiunto da quattro proiettili al torace ed alla gola.
A Napoli sono da poco passate le 17, siamo in centro, tra via Acquaviva e piazza Dante.
Ma la fatalità vuole che stiano passando una nonna cinquantenne, Immacolata Molino, che viene colpita di striscio al gluteo, e la nipotina di quattro anni, nella quale un proiettile, poi estratto nella notte dai chirurghi, si conficca nei polmoni. La bimba è in gravi condizioni. A quanto pare l’aggressore aveva un complice che gli guardava le spalle.
L’immediata reazione politica investe prima di tutto il Ministro dell’Interno Mattia Salvini, con il quale ha scelto di non polemizzare il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che ha deciso di annullare tutti gli impegni istituzionali per rimanere accanto alla famiglia della piccola ferita.
Preghiamo per la piccola bimba che lotta per la vita al Santobono perché colpita da un proiettile di un vile criminale indegno di appartenere all’umanità“.
A Roma, il primo a reagire è stato il napoletano Roberto Fico, Presidente della Camera, che dichiara a Radio Capital: “È inaccettabile che clan si sparino in centro, a Napoli, per il controllo del territorio. Non può continuare una situazione del genere in una società civile. Questo è un fenomeno che non bisogna contenere: bisogna distruggerlo, annientarlo. Mi aspetto che il Ministro dell’Interno attenzioni Napoli ai massimi livelli. Io ho parlato e portato la questione all’attenzione di polizia e dirigenti. Dobbiamo debellare questo fenomeno. Bisogna agire“.

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