Israele espande l’operazione militare a Gaza: proteste delle famiglie degli ostaggi
L’offensiva israeliana mira a conquistare vaste aree della Striscia. Intanto, il blocco degli aiuti sta aggravando la crisi umanitaria
Israele ha annunciato l’espansione delle operazioni militari nella Striscia di Gaza, puntando alla conquista di “vaste aree”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, spiegando che l’obiettivo è “distruggere le infrastrutture terroristiche e liberare la zona”.
Nel frattempo, i soccorritori della Difesa Civile a Gaza riferiscono che almeno 15 persone, tra cui bambini, sono morte in due attacchi israeliani contro abitazioni. Secondo fonti locali, 13 vittime si contano a Khan Yunis, nel sud della Striscia, e altre due a Nuseirat.
Le famiglie degli ostaggi israeliani ancora trattenuti a Gaza si sono dette “inorridite” dalla decisione del governo di espandere l’operazione, temendo che i loro cari siano stati sacrificati per obiettivi territoriali. Il Forum degli Ostaggi ha accusato il governo di aver relegato la loro liberazione a una “priorità secondaria”.
A un mese dal blocco degli aiuti umanitari imposto da Israele, la situazione sanitaria nella Striscia è al collasso. Medici Senza Frontiere denuncia la carenza di anestetici, antibiotici e altri farmaci essenziali, costringendo i medici a curare i feriti senza antidolorifici. L’organizzazione chiede la fine immediata di quello che definisce una “punizione collettiva” della popolazione palestinese.
Nel frattempo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha nominato il vice capo dello Shin Bet come responsabile ad interim dell’agenzia di sicurezza interna, in attesa di una nomina definitiva.
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(con fonte AdnKronos)
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