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L’Unione italiana per l’olio di palma sostenibile (Uiops) è presente alla 55esima edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna 2024, la manifestazione di riferimento per le aziende e i professionisti di tutti i settori dell’industria cosmetica. Nel corso dell’evento “Verde Innovazione. Tra terra e laboratorio, il futuro sostenibile della Cosmesi”, organizzato dall’Istituto di certificazione etica e ambientale (Icea) membro sostenitore dell’Uiops dal 2024, si è discusso anche dell’importanza di un approvvigionamento responsabile delle materie prime e delle strategie per combattere la deforestazione attraverso l’impiego di olio di palma certificato sostenibile.

“Siamo qui a Cosmofrof, in una data in cui si celebra anche la giornata internazionale delle foreste, per parlare di deforestazione e di Eudr, il regolamento europeo che vieta l’immissione o l’esportazione di prodotti, ‘nel’ e ‘dal’ mercato comunitario, che non rispettino requisiti di legalità e sostenibilità”, ha spiegato Mauro Fontana, presidente dell’Unione italiana per l’olio di palma sostenibile. “I consumatori dei cosmetici da tempo stimolano le aziende, che hanno risposto in modo molto positivo, per mettere al top dei loro valori anche la sostenibilità”, ha aggiunto Fontana.

“Negli ultimi anni le aziende cosmetiche parlano sempre più di responsabilità sociale, di sostenibilità e presentano anche dei bilanci di sostenibilità in cui mostrano fattivamente cosa hanno realizzato anno dopo anno. L’Eudr ha portato un passo in avanti, che va al di là della certificazione volontaria – ha proseguito l’esperto – Secondo il nuovo regolamento, entrato in vigore nel giugno 2023, per poter importare delle materie prime o dei derivati da olio di palma e olio di palmisto gli operatori sono tenuti a presentare una documentazione che consente di dimostrare che sono ‘deforestation free’, ovvero non derivano da coltivazioni in terreni deforestati dal 2020 in poi”.

“Oggi è fondamentale avere la certificazione – spiega Mariano Serratore, direttore tecnico Icea – anche e soprattutto nel settore cosmetico, perché alla luce delle recenti disposizioni da parte della comunità europea in materia di direttiva di greenwashing e green claim, che in modo trasversale vanno a regolare alcuni campi che non erano normati su alcuni slogan correlati alla sostenibilità, oggi è fondamentale per un’azienda avere già una certificazione riconosciuta. Ad esempio, il ‘Cosmos’ è una di queste certificazioni già conformi, o comunque allineate, ai prerequisiti delle direttive europee e quindi è fondamentale oggi più che mai potersi presentare sul mercato con un percorso già certificato e riconosciuto, in linea con le direttive comunitarie”, ha concluso.

“Le aziende – ha aggiunto Fontana – stanno sempre più allargandosi in termini di visione, quindi analizzando tutte le possibilità per cercare di utilizzare ingredienti sostenibili che siano essi naturali o che siano anche di derivazione chimica ma rispettosa dell’ambiente. Anche su questo fronte le aziende della Cosmesi stanno facendo passi da gigante”.

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