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Lorena Venier ha ammesso di aver ucciso il figlio Alessandro. Il corpo del 35enne era stato trovato fatto a pezzi in un bidone. Restano oscuri i motivi del gesto
Ha confessato di fronte al pubblico ministero Lorena Venier, infermiera 59enne di Gemona del Friuli (Udine), accusata del brutale omicidio del figlio Alessandro, 35 anni, il cui corpo smembrato era stato ritrovato all’interno di un bidone nella cantina di casa. La donna, durante l’interrogatorio svoltosi nella giornata di ieri, ha ammesso le proprie responsabilità.
Un omicidio efferato, senza ancora un movente
Il caso ha scosso profondamente la cittadina friulana. Il cadavere di Alessandro Venier, diventato padre da pochi mesi, era stato scoperto dopo la segnalazione dei vicini, allarmati dall’assenza dell’uomo. Gli inquirenti avevano rinvenuto i resti del 35enne suddivisi in sacchi, nascosti in un bidone chiuso nella cantina dell’abitazione in cui viveva con la madre.
Nonostante la confessione della donna, resta un mistero il movente dell’omicidio per il massimo riserbo degli inquirenti. Nessun dettaglio è ancora emerso sul possibile contesto familiare o su eventuali tensioni tra madre e figlio.
In carcere anche la compagna della vittima
Nel pomeriggio è previsto l’interrogatorio della compagna di Alessandro, attualmente detenuta nel carcere di Trieste. La sua posizione è ancora al vaglio degli inquirenti, che non escludono un possibile coinvolgimento nella vicenda o comunque una conoscenza di fatti utili all’indagine.
Le indagini proseguono per chiarire il quadro completo
La Procura di Udine sta lavorando per ricostruire l’esatta dinamica dell’omicidio, le modalità con cui è stato compiuto e l’eventuale ruolo di altre persone. Sullo sfondo, il mistero di un delitto familiare feroce e ancora inspiegabile, che ha portato alla luce una realtà drammatica e incomprensibile.
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(con fonte AdnKronos)
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