
Cinisello, arrestato per omicidio il figlio della donna morta in ospedale
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La 68enne era deceduta il 16 marzo per un’emorragia cerebrale: secondo gli inquirenti fu picchiata a calci e pugni dal figlio, già denunciato per maltrattamenti
È stato arrestato con l’accusa di omicidio aggravato Gianrico Dario Ricci, 36 anni, figlio della donna di 68 anni morta il 16 marzo scorso all’ospedale MultiMedica di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. La donna era arrivata al pronto soccorso in condizioni critiche, con gravi lesioni su tutto il corpo e un’emorragia cerebrale che ne aveva causato il decesso. Secondo gli inquirenti, a ridurla in quelle condizioni sarebbe stato proprio il figlio, a colpi di calci e pugni.
I soccorsi e i primi sospetti
A chiamare i soccorsi, quella sera, furono lo stesso Gianrico Ricci e il padre, marito della vittima, dalla loro abitazione di Cinisello Balsamo. Ai sanitari riferirono che la donna respirava a fatica da ore e aveva perso conoscenza. Ma le condizioni in cui è arrivata in ospedale – con lesioni multiple, un’emorragia interna e una costola rotta – hanno subito insospettito i medici, che hanno allertato la polizia. I primi accertamenti furono condotti dalle Volanti all’interno della struttura sanitaria.
Le indagini e gli elementi raccolti
Secondo quanto riferito dalla questura di Milano, le indagini hanno accertato che la donna è morta per un arresto cardiocircolatorio provocato da gravi lesioni, compatibili con ripetute violenze fisiche subite nei giorni precedenti. A rafforzare l’ipotesi accusatoria sono stati elementi fondamentali come intercettazioni telefoniche, testimonianze raccolte e il referto medico legale. Tutti i dati raccolti hanno contribuito a costruire un quadro indiziario solido nei confronti del figlio.
Il precedente per maltrattamenti e le accuse aggravate
L’arresto è avvenuto questa mattina, su ordine del gip del tribunale di Monza. Ricci è stato condotto in carcere dagli agenti della squadra mobile. Le accuse a suo carico sono pesanti: omicidio aggravato dal vincolo familiare e dalla preesistenza di un contesto di maltrattamenti, per i quali era già stato denunciato nel 2020. Proprio per quella denuncia, ora gli viene contestata anche la recidiva.
Il caso, ancora in fase di approfondimento, riporta al centro il tema della violenza domestica e della tutela delle persone fragili all’interno delle mura familiari.
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(con fonte AdnKronos)