Connect with us

Published

on

Sir Winston Churchill è un’icona del Novecento europeo. Primo Ministro del Regno Unito dal 1940 al 1945, e poi nuovamente dal 1951 al 1955, Churchill ha rappresentato la Gran Bretagna in alcuni dei momenti più drammatici e segnanti per le sorti della nazione britannica. Il suo carisma indiscusso lo ha reso uno dei politici più celebri di sempre. La sua figura continua a incuriosire gli storici, ad ispirare scrittori, registi di teatro, cinema e televisione. In questi giorni c’è stata una grande messa all’asta di cimeli appartenenti all’ex Primo Ministro e i collezionisti si sono confermati disposti a spendere qualsiasi cifra pur di portarsi a casa qualcosa legato al nome di Winston Churchill.

Recentemente è stata battuta all’asta una lettera del giovane Churchill appartenente alla Raab Collection. In questa lettera Churchill descrive nel dettaglio la sua esperienza da prigioniero di guerra durante la Seconda Guerra Boera. Questa guerra è stata combattuta tra l’ottobre del 1899 e il 31 maggio del 1902, vedendo l’Impero britannico contrapposto alle due repubbliche boere indipendenti, la Repubblica del Transvaal e lo Stato Libero d’Orange. È stata scritta il 17 novembre del 1899, quando il giovane Winston Churchill era un corrispondente di guerra per il Morning Post. All’epoca aveva 24 anni. Era stato catturato a Pretoria insieme a degli ufficiali britannici da “H.G. Spaarwater”. La prigionia non era stata traumatica, anzi, dalle parole di Churchill si delinea un rapporto tra gentiluomini di gentilezza e calore umano. Nonostante fossero tenuti prigionieri, si era creato un rapporto fraterno fra lui, gli ufficiali inglesi e il loro carceriere, che aveva grande rispetto nei loro confronti. Le parole del corrispondente toccano il cuore, emoziona sempre constatare come, anche in una situazione di grave conflitto, alcuni uomini facciano di tutto di non perdere la loro umanità. Secondo Nathan Raab, il presidente della Raab Collection, l’esperienza che il giovane Churchill dipinge in queste lettere è qualcosa che lo cambierà profondamente come uomo. Nel 12 dicembre del 1899, infatti, Churchill scapperà dalla sua prigionia passando attraverso i bagni del campo di prigionia, scavalcando un muro. Da Pretoria si recherà poi in Mozambico, all’epoca sotto dominio portoghese. Nel 1900 tornerà in Inghilterra da eroe, per essere poi eletto in Parlamento. Inizia così la lunga e fortunata carriera di quello che sarà poi uno dei più importanti politici britannici.

Questa lettera è che uno dei tanti cimeli di Churchill che ultimamente sono stati battuti all’asta con cifre dai diversi zeri. Per celebrare gli ottant’anni dalla sua elezione a Primo Ministro della Gran Bretagna la grande casa d’aste inglese Sotheby’s ha deciso di mettere all’asta dal 10 al 20 maggio 2020 molti degli effetti personali appartenuti all’illustre politico. Si tratta di lettere, di libri di ritratti, di molte foto e di molto altro ancora. Questi oggetti permettono di conoscere un Churchill inedito e privato, un uomo in continuo fermento e in contatto con le personalità più illustri del XX secolo. Sin da giovanissimo aveva frequentato il più alto mondo dell’élite britannica. Gioviale e amante della buona tavola, era riconosciuto come un ottimo anfitrione. Churchill vantava una gran talento per il poker e giocava abilmente anche a bezique, a mah jong e a pinnacolo, tanto da sfidare i suoi colleghi e omologhi in più situazioni, persino a ridosso di incontri ufficiali. Fumava tra i 10 e i 12 sigari al giorno, si dice che in casa avesse una scorta che contava tra i 3.000 e 4.000 sigari cubani, i celeberrimi Romeo y Julieta.  Spesso non li fumava per intero e li riciclava come tabacco da pipa. Nonostante la sua giovialità, non di rado manifestava dei momenti di malinconia. Era una personalità di grande sensibilità segnato da anni di crisi e avvenimenti piuttosto turbolenti, capace tuttavia di affermarsi sempre con caparbietà e risolutezza. Qualità che gli hanno permesso grande successo politico e carisma. La sua ironia affilata sfociava spesso nel sarcasmo, amava la provocazione. Roy Jenkins ha scritto che Churchill “non poteva resistere al trovarsi al centro della mischia”. I suoi oggetti sembrano tutti ancora oggi in qualche modo parlare di lui. Negli ultimi mesi si è parlato di nuove scoperte riguardo le sue corrispondenze private e già si è creata nuova attesa. Ogni volta che compare materiale inedito riguardante Sir Winston Churchill, i collezionisti non possono che andare in visibilio.

 

 

 

 

(AS)

 

 

Le ultime di LR

Le ultime news di LiberoReporter

di tendenza