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Aggiornamento 6 maggio ore 12 – Il condizionale è d’obbligo quando si parla di tregua tra palestinesi e israeliani: dopo oltre 700 razzi sparati dalle brigate di Hamas contro il territorio ebraico e i continui raid dell’aviazione della Stella di David contro le postazioni di Gaza, lo stesso Hamas, attraverso il suo leader Ismail Haniyeh, ha annunciato che è stato raggiunto un accordo con il governo di Gerusalemme per un cessate il fuoco. Non sono precisati i termini di tale tregua, ne vi è una conferma da parte di Israele su quanto affermato dal capo di Hamas, anche se dei segnali nella direzione del cessate il fuoco vi sono stati, visto che l’Idf, l’esercito ebraico, ha ritirato le restrizione poste per motivi di sicurezza durante il lancio dei razzi di questi giorni. Intanto si fa la conta dei morti da una parte e dall’altra: 4 le vittime israeliane, mentre sono 22 i palestinesi uccisi.

Difficilmente cambia il copione in palestina. Giornata di continui attacchi da Gaza e continue risposte da parte dell’aviazione israeliana sulla Striscia, per ritorsione. E’ una cronaca scontata, se non fosse ché bisogna avere rispetto delle vittime, tra cui anche una bambina di un anno, potremmo fotocopiare tutte le volte che Hamas lancia i suoi razzi e Israele risponde bombardando i luoghi in cui il braccio armato palestinese delle brigate Ezzedin al-Qassam, organizza la sua minaccia contro il paese della Stella di David. Più di 250 gli allarmi suonati dalle sirene, partiti questa mattina, nel sud di Israele con altrettanti razzi che hanno sorvolato o colpito il territorio ebraico. Buona parte fermate dal sistema di sicurezza Iron Dome, che intercetta e distrugge in volo le bordate di Hamas, altre finite in zone non abitate. Anche da parte israeliana si segnalano feriti anche gravi, tra cui una donna di ottant’anni, colpita da una scheggia a  Kiryat Gat, mentre un cinquantenne israeliano è stato ferito ad Ashkelon. Più “chirurgica” ovviamente la reazione dell’Idf, le forze israeliane, che hanno ucciso almeno quattro palestinesi, vittime anche civili. Tuttora continuano le sirene a suonare e successivamente al lancio si sente il rombo degli aerei di Israele che colpiscono Gaza, su cui almeno 120 obiettivi sono stati presi di mira dai raid israeliani. Hamas e i suoi miliziani armati, stanno minacciando non solo l’aeroporto internazionale Ben Gurion, ma anche una centrale nucleare nella zona. Non sarà una notte facile in Medio Oriente… Come sempre in Palestina.

TS

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