Tregua in Libano, ma anche Hamas chiede cessate il fuoco a Gaza
Entra in vigore il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, ma tensioni restano alte. Hamas annuncia la disponibilità a trattare, mentre si contano vittime a Gaza e in Siria
La tregua tra Israele e Hezbollah è ufficialmente entrata in vigore alle 4 di questa mattina, segnando un momento di relativa calma dopo settimane di intensi scontri lungo il confine tra Libano e Israele. L’accordo, mediato dagli Stati Uniti, è stato accolto con cauto ottimismo ma non senza tensioni. Hamas, dal canto suo, ha colto l’occasione per dichiararsi pronto a negoziare una fine delle ostilità a Gaza e uno scambio di prigionieri. “Abbiamo informato i mediatori in Egitto, Qatar e Turchia”, ha confermato un esponente dell’ufficio politico di Hamas all’agenzia AFP.
Tregua in Libano: violazioni e precauzioni
Nonostante l’entrata in vigore della tregua, le forze israeliane hanno aperto il fuoco su un veicolo sospetto nel sud del Libano, sostenendo che stava violando il divieto di movimento imposto nella zona. “Interverremo contro chiunque tenti di violare l’accordo”, hanno dichiarato le IDF, aggiungendo che la loro aviazione rimane pronta a operare sul territorio libanese.
Dall’altro lato, le Forze Armate libanesi stanno completando il loro dispiegamento nel sud del Paese, chiedendo agli sfollati di non tornare nelle aree evacuate fino al ritiro completo delle truppe israeliane. Le immagini di lunghe code di auto di sfollati dirette verso il sud del Libano hanno caratterizzato il clima post-tregua. “Non vedo l’ora di tornare a casa,” ha dichiarato un padre di cinque figli, mentre altri sfollati hanno accolto la tregua con incredulità.
Gli strascichi del conflitto
Nel frattempo, l’area di Beirut e i sobborghi meridionali sono stati teatro di forti esplosioni fino all’entrata in vigore del cessate il fuoco. Gli attacchi israeliani, che hanno colpito anche zone nei pressi dell’aeroporto internazionale della capitale libanese, si sono intensificati nelle ultime ore, lasciando una scia di devastazione. I razzi di Hezbollah hanno invece colpito il nord di Israele, rivendicati come segno di sostegno ai palestinesi di Gaza
Hamas si dichiara pronto alla tregua e a un accordo per Gaza
Parallelamente alla tregua in Libano, Hamas ha fatto sapere di essere pronto a negoziare un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e uno scambio di prigionieri. “Abbiamo informato i mediatori in Egitto, Qatar e Turchia,” ha dichiarato un rappresentante del gruppo politico palestinese all’agenzia AFP.
La situazione a Gaza resta tragica. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, otto persone, tra cui sfollati, sono rimaste uccise in un attacco a una scuola-rifugio a Gaza City. Altre quattro persone sono rimaste ferite durante un bombardamento nel quartiere di Shujaya. Il conflitto ha aggravato ulteriormente le condizioni di una popolazione già duramente colpita dai precedenti attacchi.
Reazioni internazionali
Il governo iraniano ha accolto con favore la tregua in Libano, definendola un passo positivo per fermare “l’aggressione israeliana”. Ha inoltre ribadito il proprio sostegno alla resistenza libanese e palestinese, accusando Israele di crimini di guerra.
In Siria, intanto, si registrano altre vittime di raid attribuiti a Israele, che avrebbero colpito valichi al confine con il Libano. Il bilancio è di sei morti, inclusi due soldati e un volontario della Mezzaluna Rossa, oltre a numerosi feriti, tra cui donne e bambini. Le autorità siriane hanno denunciato gravi danni materiali.
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(con fonte AdnKronos)
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