
Covid: varato decreto restrizioni festività, Italia rossa con qualche giorno arancione
Aggiornamento CONTE IN DIRETTA ORA – Nel decreto inseriti subito dei ristori per 645 milioni per Ristoranti e Bar (100% del fatturato). Per altre categorie nei prossimi giorni partiranno i nuovi ristori per altre categorie fortemente danneggiate dalle misure che sono in atto e per quelle che verrano dal 21 dicembre 2020
Alla fine è arrivato un decreto, non un Dpcm, con il quale si decidono le restrizioni per le prossime festività. Conte spiegherà il decreto in una conferenza stampa, intanto possiamo anticiparne i contenuti
Dunque lockdown a singhiozzo tra giorni in zona arancione e in zona rossa (per i festivi e prefestivi) possibilità di visite di due non conviventi ma escludendo dal conteggio gli ‘under 14’, possibilità di spostarsi nei giorni ‘arancione’ tra piccoli comuni sotto i 5000 abitanti. Confermato sul filo il coprifuoco alle 22, e non alle 20.
Italia zona rossa nei festivi e nei prefestivi nel periodo di Natale. Zona arancione dal 28 al 30 dicembre e il 4 gennaio 2021. Il provvedimento ha ottenuto il via libera del Consiglio dei ministri. “Nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 sull’intero territorio nazionale si applicano le misure di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020”, ovvero le regole della zona rossa, come si legge nella bozza.
“Durante i giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05,00 e le ore 22,00, verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”, si legge ancora nella bozza del provvedimento.
Nei giorni feriali delle festività – ovvero 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio- “sono altresì consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.
Nella bozza del decreto contenente la stretta non è previsto il coprifuoco anticipato alle 20. Anzi. Nell’articolo che consente la visita a due non conviventi l’orario da rispettare è fissato “fra le ore 05,00 e le ore 22,00”. Eppure oggi, nel corso della riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione delle forze di maggioranza, era stato previsto di anticipare il coprifuoco alle 20.
Nel testo c’è anche un riferimento alle sanzioni che rimanda a quelle già previste nel decreto del 25 marzo scorso. “La violazione delle disposizioni del presente decreto e di quelle del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, è sanzionata ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito dalla legge 22 maggio 2020, n. 35”, si legge nel testo della bozza. L’articolo 4 del dl 25 marzo prevede sanzioni da 400 a 1000 euro per chi trasgredisce le norme.
(AdnKronos)
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