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UsOpen 2019, è storia per l’Italia: 42 anni dopo un italiano conquista le semifinali. Matteo Berrettini, dopo una partita al cardiopalma, porta a casa il match contro Monfils in 5 set 3-6 6-3 6-2 3-6 7-6. C’era tutta l’Italia del tennis davanti alla televisione ieri, tutti a tifare e sperare nell’impresa. L’esito del primo set ridimensiona i nostri sogni di gloria, ma il carattere e la grinta di Berrettini riescono a ribaltare il risultato portando il tennista italiano avanti di due set. Chiunque abbia giocato a tennis, sa quanto la paura di vincere e l’emozione di poter raggiungere un risultato simile possano giocare brutti scherzi insinuandosi nelle gambe e nelle braccia prendendone il controllo, e infatti Matteo sembra crollare ad un passo dal traguardo commettendo un doppio fallo sul match point, ma riesce a reagire e 30 minuti, e 4 match point dopo, trionfa su Monfils realizzando un’impresa impensabile in un quinto set culminato in un tie-break pazzesco.

A fine partita, Matteo stringe la mano Gael Monfils e tutti possono percepire la stazza fisica dell’italiano, impressionante. Berrettini come Panatta negli anni 70, mette in campo statura psicologica e fisica, condita con servizi e dritti vincenti. Sarà forse questa la chiave per il successo del tennis italiano ritrovata dopo 40 anni? Speriamo.

Oggi possiamo dire che l’Italia c’è, Italia che non poteva essere rappresentata in modo migliore da un atleta solido, coraggioso, ma soprattutto umile e pulito. Adesso Matteo dovrà affrontare Rafael Nadal in quella che si prospetta una partita non facile, ma ormai sognare non costa nulla.

Giulia Checchi

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