
Operazione Martello di Mezzanotte: così gli Stati Uniti hanno colpito i siti nucleari iraniani
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Il Pentagono svela i dettagli del raid che ha distrutto tre impianti nucleari in meno di 24 ore. Coinvolti bombardieri B-2 e sottomarini Usa con missili Tomahawk
Un’operazione fulminea, durata poco più di 24 ore, per colpire il cuore del programma nucleare iraniano. L’“Operazione Martello di Mezzanotte” è stata illustrata al Pentagono dal capo di stato maggiore Dan Caine, affiancato dal segretario alla Difesa Pete Hegseth. Il raid ha preso di mira tre siti strategici: Fordow, Natanz e Isfahan.
L’attacco è iniziato nella notte tra venerdì e sabato. I bombardieri stealth B-2, decollati dal Missouri, hanno seguito rotte distinte: alcuni verso ovest, via Pacifico e Guam, per distrarre l’intelligence iraniana; altri verso est con comunicazioni ridotte al minimo per un volo di 18 ore e più rifornimenti in volo.
Alle 23 italiane (le 17 a Washington) di sabato è partito il primo attacco. Un sottomarino americano ha lanciato oltre 24 missili Tomahawk contro obiettivi infrastrutturali a Isfahan. Gli aerei da guerra americani, di quarta e quinta generazione, hanno volato ad alta quota simulando un attacco per sviare i radar iraniani e garantire l’ingresso sicuro dei B-2 nello spazio aereo.
Alle 00:40 italiane, il primo B-2 ha colpito Fordow con due bombe GBU, seguito dagli altri che hanno centrato Natanz e ancora Isfahan. In tutto sono state sganciate 14 bombe bunker-buster. Poco dopo, nuovi missili Tomahawk hanno colpito nuovamente Isfahan per sigillare l’operazione, che si è conclusa intorno all’1:10 ora italiana.
Secondo il Pentagono, nessun missile è stato lanciato contro gli aerei americani, a conferma dell’efficacia delle misure di inganno e protezione. Il ritorno alla base è avvenuto senza incidenti.
L’operazione rappresenta, secondo gli Usa, un colpo decisivo alle ambizioni nucleari di Teheran. Ora resta da capire quale sarà la risposta dell’Iran e se davvero la deterrenza americana avrà bloccato — o solo ritardato — un programma giudicato da Washington come una minaccia esistenziale.
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(con fonte AdnKronos)
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