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Intervista ad Antonio Gil, il Dottore in Chiropratica che dal 2005 lavora nello staff medico dell’Atalanta. Il 13 settembre anche il numero 1 Atp Novak Djokovic a Milano dal dottore in Chiropratica Jean-Pierre Meersseman per l’infortunio alla spalla

“Ho avuto tante soddisfazioni, ma la prima che mi viene subito in mente è quando German Denis, calciatore dell’Atalanta, si presentò venerdì 5 aprile 2013 nel mio studio, Centro Salus, per un urgente trattamento chiropratico. Aveva un grave blocco alla schiena, che gli impediva di raggiungere le sue massime prestazioni. Due giorni dopo segnò 3 gol allo Stadio San Siro nella vittoria per 4-3 contro l’Inter”. A parlare è il Dottore in Chiropratica Antonio Gil, membro dell’Associazione Italiana Chiropratici. Originario di Santa Barbara, in California, vive in Italia dal 1985 e in oltre 30 anni di carriera ha visitato più di 25 mila pazienti. Anche campioni di tennis del circuito Atp. Dietro la favola dell’Atalanta, che in questi giorni si gioca la sua prima Champions League (prossimo incontro con il Manchester City) , c’è anche la sua attività di dottore chiropratico, attivo nello staff dell’Atalanta dalla stagione 2005/06.

“Nel 2005 è stato il direttore sanitario Bruno Sgherzi a contattarmi per cercare di risolvere la situazione di un nuovo giocatore importante, Giulio Migliaccio, da parecchio tempo ai box per via di un persistente problema alla schiena. Fortunatamente le mie pratiche hanno sortito l’effetto sperato sul calciatore. Un bel biglietto da visita che ha posto le basi per una sinergia lavorativa tra me e l’Atalanta. Un connubio che prosegue ormai da quindici anni, e che è stato formalmente esteso a tutto il 2019″. Anche se negli anni sono diventati sempre di più gli sportivi e le società che decidono di affidarsi ad un dottore chiropratico, o che lo inseriscono all’interno del proprio staff, gli inizi non sono stati semplicissimi. “Quando visitai Giulio Migliaccio ero all’Atalanta solo in prova, per un trattamento – ricorda il Dottore in Chiropratica Antonio Gil -. Non era previsto che dovessi continuare con la squadra per l’intero campionato. Dopo la prima seduta Giulio non stava ancora tanto bene e il medico sociale a quei tempi non era convinto di continuare con me perché non avevo compiuto il “miracolo” di sistemarlo in una sola seduta. Dopo aver spiegato che ci voleva più di una seduta per guarire, Giulio mi ha creduto e ha insistito con lo staff medico affinché potessi terminare il percorso riabilitativo. Fortunatamente con la prosecuzione del trattamento i miglioramenti furono evidenti e anche gli altri giocatori della squadra insistettero per essere trattati da me. Successivamente Giulio è diventato un giocatore importante facendo una carriera durata quasi 20 anni, giocando anche per grandi squadre come la Fiorentina e poi tornando a Bergamo per terminare la sua carriera nel 2017”.

Antonio Gil è stato scelto come Chiropratico dell’anno 1998 dai membri dell’Associazione italiana chiropratici. Oggi, tutte le squadre della National Football League americana offrono servizi di chiropratica ai propri giocatori e al personale per gestire e prevenire infortuni e migliorare le prestazioni sul campo. Sia ai Giochi Olimpici Invernali del 2010 a Vancouver, in Canada, sia ai Giochi Olimpici estivi del 2012 a Londra, in Inghilterra, i dottori in chiropratica specializzati nello sport sono stati inseriti nel Policlinico del Villaggio Olimpico, la struttura multidisciplinare che offre assistenza sanitaria e servizi medici per atleti olimpici, funzionari e staff.  Lo scorso 13 settembre 2019 il numero 1 del tennis mondiale, Novak Djokovic, è stato a Milano, a livello privato, dal Dottore in Chiropratica Jean-Pierre Meersseman per valutare l’infortunio alla spalla che ha contribuito alla precoce eliminazione, per ritiro, contro Stan Wawrinka negli ottavi degli US Open.

In cosa consiste, concretamente il suo lavoro?

“Il mio lavoro con l’Atalanta è frutto di un percorso universitario della durata di sette anni, al quale sono seguite tantissime ore di specializzazione. Si comporta un impegno regolare e assiduo: devo recarmi almeno una volta la settimana presso la sede di allenamento della squadra a Zingonia, dove mi occupo dei giocatori, confrontandomi con il medico sociale e con il coordinatore sanitario. Di solito visito e tratto i giocatori alla presenza del medico e, a volte, anche di uno dei fisioterapisti o del preparatore atletico. Spesso questi professionisti mi pongono delle domande in merito alla Chiropratica e alle sue tecniche. In questi casi cerco sempre di chiarire al massimo gli esiti della mia analisi e di spiegare il tipo di trattamento che ho deciso di eseguire e il motivo per cui ho scelto di applicarlo”.

Concretamente come può la chiropratica aiutare gli sportivi e i giocatori di calcio in particolare?

“L’approccio chiropratico allo sport è molto simile a quello che ogni giorno metto in pratica con gli altri pazienti del mio studio, anche se non sono calciatori professionisti. Una cosa molto importante, che vorrei precisare, è che lo staff medico dell’Atalanta e i fisioterapisti sono altamente qualificati e risolvono quasi tutti i problemi fisici che si presentano nei giocatori. Questo, ovviamente, rende il mio lavoro molto più facile e meno faticoso. Le particolari e specifiche conoscenze relative alla colonna vertebrale rendono indispensabile il mio lavoro in quanto permettono, in tempi brevi, il ritorno alla attività agonistica e consentono il mantenimento delle prestazioni senza la necessità di assumere farmaci. Gli atleti che devono giocare una partita importante hanno bisogno di un fisico che funzioni al meglio e, ovviamente, essendo sotto pressione, sono molto esigenti e richiedono molte attenzioni. Però, sin da subito, quando inizia il trattamento si rilassano e anch’io mi sento immediatamente a mio agio. Nel mio ruolo mi limito a valutare e trattare: La postura statica e dinamica e il sistema neuromuscolare, che comprende anche gli stimoli propriocettivi, vestibolari e visivi. La postura umana, sia statica che dinamica, è una sintesi della funzione neuromuscolare. Qualunque interferenza in questi fattori può influenzare negativamente la funzione di una o più parti del corpo. Parte delle tecniche e procedure che utilizzo per la valutazione neuromuscolare è denominata kinesiologia applicata (KA o AK in inglese) e valuta, tramite test muscolari, gli aspetti strutturale, chimico e mentale-emotivo. Il mio ruolo nello staff medico dell’Atalanta è comunque limitato all’aspetto strutturale, trattando le sublussazioni vertebrali”.

All’interno del team sportivo le è capitato di incontrare più interesse o più perplessità nei confronti della sua attività?

“All’inizio di questa collaborazione ho dovuto convivere con una fisiologia di diffidenza. Mi sentivo in prova, perché diverse persone della squadra non sapevano bene cosa fosse la Chiropratica e, soprattutto non avevano mai avuto alcun approccio con un chiropratico di lunga esperienza e specializzato nelle scienze sportive e in kinesiologia applicata. Pian piano, con umiltà e collaborazione e, naturalmente, grazie ai risultati concreti, sono riuscito a conquistare la fiducia di giocatori, direttore sanitario, medico sociale e fisioterapisti. Ho concluso che la chiropratica poteva veramente diventare un valore aggiunto per una squadra di calcio di Serie A”.

Qual è stata la sua soddisfazione più grande in questi anni di collaborazione con l’Atalanta?

“La mia più grande soddisfazione è stata quando quest’anno siamo riusciti ad entrare in Champions League! E la conseguente rivelazione dell’Atalanta, la squadra di provincia, che viaggia nel top della classifica insieme alle Big del campionato. I risultati e l’ascesa della squadra non è casuale ma frutto dell’impegno e della collaborazione, a dir poco impressionanti, dei giocatori e dello staff. Così ora sono tutti pazzi per l’Atalanta, una squadra sino a poco tempo fa snobbata. Succede sempre quando una squadra di provincia osa sfidare il potere calcistico delle grandi città. Anche l’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, si rivolge periodicamente ai trattamenti chiropratici. Ma, sempre alla base del successo di questa impresa, come già detto, c’è una squadra di professionisti che lavora e collabora per raggiungere l’obiettivo di un grande risultato e sono contento, come chiropratico, di poter dare il mio piccolo contributo. In Italia il calcio è un vero e proprio culto e io mi sento privilegiato nel poter stare a contatto con questi grandi professionisti, per i quali la gente impazzisce. Mi colpisce molto il fatto che in Italia il tifo per la propria squadra sia un qualcosa che fa parte della quotidianità, capace di orientare, in un senso o nell’altro, lo stato d’animo di una persona. Con loro e con tutto l’ambiente nerazzurro ho instaurato un rapporto davvero speciale, tanto che, molte volte, in caso di emergenza, ricevo i giocatori o addirittura le mogli e i parenti direttamente in uno dei miei studi privati. A testimonianza di un rapporto di stima reciproca, ormai consolidato, che ci unisce”.

Le squadre si contendono i giocatori, le è mai capitato di ricevere proposte da altre squadre? Quali?

“In 15 anni che collaboro con l’Atalanta sono passati tanti giocatori e tanti dirigenti che adesso sono in altre squadre. Diverse volte ho avuto anche io richieste di collaborazione ma dopo tanto tempo qui, mi sento quasi “a casa” e in quest’anno magico grazie anche alla partecipazione in Champions League non penso di collaborare con nessun’altra squadra. Detto questo, meglio non farne i nomi”.

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