Cessate il fuoco a Gaza: appello congiunto di Gran Bretagna, Francia e Germania
I ministri degli Esteri europei esprimono preoccupazione per l’escalation di violenza a Gaza e chiedono il rispetto del diritto internazionale
Gran Bretagna, Francia e Germania hanno lanciato un appello congiunto per un immediato ritorno al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. L’escalation delle operazioni militari israeliane nell’enclave palestinese preoccupa i ministri degli Esteri dei tre Paesi, che si sono detti “sconvolti” per le numerose vittime civili causate dalla ripresa degli attacchi. In una nota congiunta, David Lammy (Gran Bretagna), Jean-Noel Barrot (Francia) e Annalena Baerbock (Germania) hanno chiesto il cessate il fuoco immediato e il ritorno al dialogo tra le parti per far sì che la tregua possa diventare permanente.
L’appello ai negoziati e la questione umanitaria
Nel loro comunicato, i tre ministri hanno esortato tutte le parti coinvolte nel conflitto a riprendere i negoziati per garantire che il cessate il fuoco venga attuato in modo stabile e duraturo. Particolare attenzione è stata rivolta alle questioni umanitarie: Israele è stato invitato a rispettare il diritto internazionale e a garantire l’accesso immediato agli aiuti umanitari, inclusi acqua, elettricità e cure mediche essenziali per la popolazione di Gaza. La necessità di evacuazioni mediche temporanee è stata sottolineata come priorità per alleviare la crisi sanitaria nella regione.
L’invito a Hamas: Rilasciare gli ostaggi e porre fine alla minaccia
L’appello ha incluso un forte messaggio rivolto a Hamas, il gruppo militante che controlla la Striscia di Gaza. I ministri hanno chiesto il rilascio immediato degli ostaggi ancora trattenuti nel territorio palestinese e hanno dichiarato che Hamas non dovrebbe più governare Gaza né rappresentare una minaccia per Israele. La richiesta mira a ridurre la tensione nella regione e ad avviare un percorso verso la stabilità.
Attacco missilistico dal Libano: Prime tensioni in tre mesi
Nel frattempo, la situazione si è ulteriormente aggravata con un attacco missilistico dal Libano verso Israele, il primo negli ultimi tre mesi. Almeno cinque razzi sono stati lanciati verso la città israeliana di confine Metula, tre dei quali intercettati dall’esercito israeliano (Idf). Le sirene di allarme sono state attivate nell’area, ma non si segnalano vittime o danni significativi. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che il governo libanese è ritenuto responsabile per il lancio di razzi e ha confermato che l’Idf risponderà agli attacchi per garantire la sicurezza delle comunità nel nord di Israele.
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(con fonte AdnKronos)
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