
Delitto di Garlasco, i periti prelevano i reperti mai analizzati
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In vista dell’incidente probatorio del 17 giugno, gli esperti nominati dal gip acquisiranno il materiale conservato da 18 anni. Al centro dell’indagine l’impronta insanguinata sul tappetino e la traccia 10
Nuovi accertamenti in vista per il delitto di Garlasco. Domani, giovedì 12 giugno, i periti nominati dal gip di Pavia Daniela Garlaschelli saranno impegnati nel prelievo dei reperti chiave custoditi da anni, in vista dell’incidente probatorio fissato per il 17 giugno. L’analisi rientra nella nuova inchiesta della procura che vede Andrea Sempio indagato per omicidio in concorso, a quasi vent’anni dal delitto di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007.
La genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchegiani, periti della Scientifica, si recheranno alle 10 al comando dei Carabinieri di via Moscova a Milano per ritirare uno scatolone contenente circa 60 fascette para-adesive, utilizzate dal Ris di Parma subito dopo l’omicidio per repertare altrettante impronte nella villetta di via Pascoli.
Al centro delle analisi la “traccia 10”
Tra le impronte acquisite spicca la traccia numero 10, rilevata sulla porta interna d’ingresso dell’abitazione. Una traccia esclusa geneticamente tanto per Alberto Stasi – ex fidanzato della vittima, condannato in via definitiva per l’omicidio – quanto per il nuovo indagato Sempio. Non corrisponde nemmeno a persone che frequentavano abitualmente la casa, comprese le cugine gemelle Stefania e Paola Cappa.
Gli esperti sperano ora di poter estrarre materiale biologico da quelle fascette per una possibile comparazione del Dna, elemento finora assente per quella specifica impronta. Il contenitore con le 58 fascette, restituito a Vigevano dopo le analisi del Ris, non è mai stato riaperto dal nucleo investigativo dei Carabinieri di Milano, diretto da Antonio Coppola e Fabio Rufino. È accompagnato da un verbale che certifica il contenuto originale.
Nel pomeriggio nuova tappa a Pavia: focus sul tappetino insanguinato e i resti alimentari
Nel pomeriggio, i periti si sposteranno all’Istituto di Medicina Legale di Pavia, dove da quasi 18 anni sono conservati i tamponi prelevati sul corpo di Chiara Poggi e altri oggetti sequestrati nella villetta. Tra questi, il frammento del tappetino del bagno con un’impronta insanguinata, ritenuta compatibile con quella dell’assassino.
Verranno inoltre esaminati oggetti mai analizzati prima, come la spazzatura raccolta in casa Poggi, contenente confezioni di Estathé, Frùttolo, cereali, biscotti e cucchiaini. Elementi che, secondo gli inquirenti, potrebbero rappresentare la colazione consumata la mattina dell’omicidio da Chiara o – secondo l’attuale ipotesi accusatoria – da più persone coinvolte nel delitto.
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(con fonte AdnKronos)
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