Delitto Fregene, il gip: “Quadro indiziario solido contro Giada Crescenzi”
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Secondo l’ordinanza, l’indagata avrebbe effettuato ricerche su avvelenamenti e pulizia del sangue. Trovate tracce ematiche nella sua stanza e in più bagni dell’abitazione
Il gip di Civitavecchia Viviana Petrocelli ha definito “solido” il quadro indiziario a carico di Giada Crescenzi, arrestata con l’accusa di aver ucciso la suocera Stefania Camboni, la 58enne trovata morta a coltellate nella sua casa di Fregene. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere evidenzia una serie di elementi che rafforzerebbero i sospetti: la presenza dell’indagata nell’abitazione la sera del delitto, le tracce di sangue su oggetti a lei riconducibili e una serie di ricerche online fatte in prossimità dell’omicidio su metodi di avvelenamento e pulizia del sangue.
Crescenzi si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di convalida, ribadendo però la propria innocenza tramite il legale Anna Maria Anselmi. Tuttavia, secondo il gip, le spiegazioni fornite sono “illogiche e inverosimili”. In particolare, si sottolinea che l’indagata avrebbe dichiarato di aver dormito profondamente grazie all’uso di farmaci e tappi per le orecchie, ma nello stesso arco temporale avrebbe riferito di essersi svegliata più volte e di aver sentito la vittima russare, effettuando nel frattempo ricerche online compromettenti.
“Non si può escludere – scrive il giudice – che la Camboni sia stata narcotizzata per ridurne le capacità di reazione, ipotesi che spiegherebbe anche l’assenza di segni di lotta e l’assenza di rumori percepiti dai vicini”. L’ordinanza evidenzia inoltre il ritrovamento di tracce ematiche lavate non solo nella stanza della vittima e nei bagni, ma anche nella camera della stessa Crescenzi.
A difesa dell’indagata, i genitori hanno rilasciato una dichiarazione: “Giada è sempre stata una persona forte, perbene e una gran lavoratrice. Crediamo fermamente nella sua innocenza e confidiamo nella giustizia”.
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(con fonte AdnKronos)
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