Israele avvia l’operazione di terra contro Hezbollah in Libano
Le forze israeliane colpiscono obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano con raid mirati e operazioni terrestri. Cresce la tensione nella regione, mentre Stati Uniti e Italia monitorano la situazione
L’esercito israeliano ha lanciato un’operazione di terra contro Hezbollah in Libano, descritta come “mirata e limitata”. L’annuncio ufficiale è stato fatto dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF), che hanno comunicato di aver condotto “attacchi precisi su obiettivi militari” situati nel sud del Libano, a ridosso del confine con Israele. L’offensiva segue il raid aereo della sera precedente su Beirut, precisamente nel sobborgo di Dahieh, roccaforte di Hezbollah.
Secondo la nota dell’esercito israeliano, i raid hanno colpito obiettivi terroristici e infrastrutture che rappresentano una minaccia immediata per le comunità israeliane nel nord del Paese. “Queste operazioni – si legge nel comunicato – sono state approvate dal livello politico e fanno parte di un piano metodico preparato dallo Stato Maggiore e dal Comando Settentrionale”. L’operazione ha il supporto dell’aeronautica militare israeliana e dell’artiglieria delle IDF, con l’obiettivo di neutralizzare le postazioni di Hezbollah vicine al confine.
Operazione ‘Northern Arrows’: obiettivi e tempistiche
L’operazione ‘Northern Arrows’, come è stata denominata, viene descritta da fonti israeliane come “mirata e limitata” sia nel tempo che nella portata. L’obiettivo non è occupare il sud del Libano, ma piuttosto indebolire la capacità militare di Hezbollah attraverso attacchi localizzati. L’operazione si inserisce nel quadro di una più ampia strategia israeliana, che include anche il fronte di Gaza e altre arene operative.
Il governo israeliano ha tenuto informati gli alleati internazionali, in particolare gli Stati Uniti, riguardo all’inizio delle operazioni. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, ha confermato che gli Stati Uniti erano stati avvertiti in anticipo e che, per il momento, l’offensiva sembra essere concentrata su infrastrutture di Hezbollah vicino al confine. Sebbene gli Stati Uniti non abbiano condannato l’escalation, Miller ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze non volute, sottolineando come la “pressione militare possa consentire la diplomazia”, ma allo stesso tempo creare rischi di errore di calcolo.
Hezbollah risponde e aumenta la tensione
In risposta agli attacchi israeliani, Hezbollah ha aperto il fuoco contro le truppe israeliane che stavano conducendo operazioni al confine tra Libano e Israele. I media libanesi hanno riportato due raid condotti dalle IDF sul sobborgo di Dahieh, mentre i residenti di tre quartieri nella periferia sud di Beirut sono stati invitati a lasciare le proprie abitazioni per motivi di sicurezza.
Nel frattempo, esplosioni sono state avvertite anche nella capitale siriana Damasco, dove i sistemi di difesa aerea sono entrati in azione per intercettare “obiettivi ostili” sopra la città, come riferito dall’agenzia di stampa Sana.
Italia e la missione Unifil
La situazione in Libano è seguita da vicino anche dall’Italia, che ha un contingente militare nel sud del Paese come parte della missione Unifil delle Nazioni Unite. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato in una nota che la priorità è la protezione dei civili e la sicurezza dei soldati italiani. “L’Italia continuerà a lavorare con i suoi alleati per la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano e per garantire il ritorno degli sfollati alle loro case”, ha affermato la premier, sottolineando la necessità di una de-escalation.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha confermato che il personale militare italiano si trova in posizioni protette e che, al momento, non vi sono indicazioni che Unifil sia un obiettivo diretto degli attacchi. Tuttavia, Crosetto ha avvertito che l’intensificarsi degli scontri rende la situazione sempre più delicata.
Reazioni internazionali e preoccupazioni per la sicurezza
Anche il Regno Unito ha preso misure per garantire la sicurezza dei propri cittadini in Libano. Il governo britannico ha organizzato un volo di evacuazione per i cittadini che desiderano lasciare il Paese, evidenziando come la situazione sia “instabile” e possa deteriorarsi rapidamente.
La comunità internazionale osserva con preoccupazione l’evolversi del conflitto, temendo un’escalation più ampia che potrebbe destabilizzare ulteriormente la regione. Israele ha ribadito che l’obiettivo dell’operazione è esclusivamente mirato a neutralizzare la minaccia di Hezbollah, senza l’intenzione di estendere l’occupazione del territorio libanese.
LE ULTIME NOTIZIE
(con fonte AdnKronos)