Ddl Zan, ancora scontro in Senato
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Ancora scontro al Senato sul ddl Zan. Il casus belli oggi è stata la calendarizzazione di 170 audizioni da parte del presidente della commissione Giustizia, il leghista Andrea Ostellari. Un numero giudicato abnorme dai sostenitori della legge. “È evidente che il presidente ha come unica finalità quella di affossare la legge”, commenta il dem Franco Mirabelli a caldo e propone una riunione dei presidente di tutti i gruppi “favorevoli alla legge Zan per valutare come portare in aula al più presto il ddl”. E non solo. “Prima o poi bisognerà porre il problema di come il presidente conduce la commissione, in capigruppo è un tema da affrontare”, dice all’Adnkronos.
“La commissione viene utilizzata per mettere i bastoni tra le ruote e impedire l’approvazione della legge. Va quindi trovata una strada diversa”, aggiunge Mirabelli. E dunque saltare l’iter in Giustizia, andare direttamente all’esame dell’aula senza relatore. E’ una possibilità consentita dal regolamento. Si è fatto in altre occasioni, ad esempio con le unioni civili. Per farlo serve un voto a maggioranza in commissione. M5S e Leu sono con il Pd.
“Questa è la goccia che fa traboccare il vaso. A questo punto andremo in aula”, dice Alessandra Maiorino dei 5 Stelle all’Adnkronos. La presidente Loredana De Petris è netta: “Noi siamo per portare il ddl in aula con procedura d’urgenza” e si stano già raccogliendo le firme per arrivare l’art. 77. “Grasso ha già firmato”, dice De Petris all’Adnkronos.
Frenano però da Italia Viva mentre in Forza Italia le voci sono articolate. “Siamo per il tavolo politico in cui si trovi un’intesa” dicono fonti renziane. Nei giorni scorsi il capogruppo Davide Faraone aveva lanciato la proposta di un tavolo politico per arrivare a una mediazione. E questa per Iv resta la strada maestra. “Altrimenti -è la valutazione dei renziani all’Adnkronos- rischia di non passare la legge”.
In Fi le posizioni sono diverse. Se Elio Vito sostiene che Silvio Berlusconi “ci ha dato libertà di coscienza”, per il senatore Lucio Malan le cose stanno diversamente: “Salvo alcuni voti in dissenso, di cinque deputati alla Camera e di alcuni senatori che li hanno preannunciati al Senato, Forza Italia -dice Malan all’Adnkronos- è contraria al disegno di legge Zan. L’hanno detto in modo chiaro e più volte sia il presidente Berlusconi sia il coordinatore nazionale Tajani. Non possiamo che essere contrari anche a saltare il passaggio in commissione che è previsto dalla Costituzione e che eliminerebbe qualsiasi possibilità di dialogo”.
(AdnKronos)
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