Salman Rushdie, fu Khomeini a “condannarlo a morte” con la fatwa del 1986
-
L’Inter è Campione d’Italia, vittoria contro il Milan 2-1 ed è seconda stella VIDEO
-
Castel di Casio Camugnano: esplosione diga Suviana, 3 morti 4 dispersi VIDEO
-
VIDEO LIVE ECLISSI SOLARE – Segui via streaming il fenomeno astronomico in diretta
-
Ilaria Salis a processo a Budapest, ancora manette e catene in aula VIDEO
Salman Rushdie, 75 anni, diventò famoso in tutto il mondo con il suo libro “I figli della mezzanotte” nel 1981. Ma lo scrittore anglo indiano è stato anche uno dei primi intellettuali accusati di blasfemia contro l’Islam, con minacce di morte in seguito alla sua opera “I versetti satanici”, che lo hanno costretto a vivere nove anni nascosto sotto la protezione dei servizi britannici.
A condannare a morte lo scrittore, fu una ‘fatwa” del leader supremo iraniano, l’ayatollah Khomeini, pronunciata il 14 febbraio 1986. L’Iran offrì anche 3 milioni di ricompensa per chi avesse assassinato Rushdie. In numerosi Paesi musulmani vi furono manifestazioni di protesta, con copie del libro ‘blasfemo’ bruciate in pubblico e librerie devastate. Rushdie, che allora viveva a Londra, fu messo sotto la protezione dei servizi di sicurezza britannici. Ma intanto il suo traduttore giapponese, Igarashi Hitoshi, fu assassinato nel 1991 e vari altri traduttori furono aggrediti, fra cui l’italiano Ettore Capriolo. Nel 2000, lo scrittore si è trasferito negli Stati Uniti, dove vive tutt’ora e ha acquisto la cittadinanza americana. Nel 2005, la fatwa fu rinnovata dall’attuale leader spirituale iraniano, Ayatollah Ali Khamenei.
LE ULTIME NOTIZIE
(AdnKronos)
-
Flash5 ore ago
Nazionalizzazione Ariston in Russia: l’Italia richiede chiarimenti
-
Primo Piano6 ore ago
Hamas riceve risposta ufficiale da Israele su proposta tregua: fase cruciale
-
In Evidenza6 ore ago
Indagini 007 Usa: morte di Navalny non direttamente ordinata da Putin
-
Flash6 ore ago
Terremoto magnitudo 3.9 Campi Flegrei: paura e monitoraggio costante