Omicidio Giulia Tramontano, Impagnatiello la avvelenava con veleno per topi
Dettagli scioccanti da relazione medico-legale: tracce di Bromadiolone su Giulia e feto
Nuovi dettagli scioccanti emergono dall’inchiesta sull’omicidio di Giulia Tramontano, uccisa a coltellate dal suo compagno Giuseppe Impagnatiello. La relazione medico-legale sul corpo della giovane donna incinta di sette mesi, insieme al feto che portava in grembo, ha rivelato la presenza di tracce di bromadiolone, un anticoagulante altamente tossico utilizzato nei veleni per topi. Non è stato possibile stabilire se queste tracce siano il risultato di multiple somministrazioni a basse dosi o di un’unica dose più elevata. Gli esperti di Medicina legale di Milano hanno indicato che nell’ultimo mese e mezzo precedente all’omicidio, c’è stato un incremento nella somministrazione del veleno da parte di Impagnatiello.
Omicidio atroce con ferite multiple
La relazione medico-legale ha descritto l’omicidio come un atto di grande ferocia. Giulia Tramontano è stata accoltellata per ben 37 volte con una lama di coltello da cucina, infliggendo ferite al collo, al viso e al torace. La giovane donna non ha avuto la possibilità di difendersi, come dimostrato dall’assenza di tagli sulle mani e sulle braccia tipici dell’autodifesa.
Premeditazione e ricerche online
L’indagato, Giuseppe Impagnatiello, avrebbe effettuato ricerche online riguardo a quanto veleno fosse necessario per uccidere una persona, a partire dal dicembre 2022. La relazione delle autorità riporta anche chat in cui Giulia si lamentava di sentirsi male dopo aver bevuto una bevanda calda. Queste ricerche e conversazioni potrebbero essere considerate prove di premeditazione, un elemento che finora non è stato considerato dall’autorità giudiziaria.
Delitto agghiacciante: crudeltà inaudita
La relazione medico-legale ha rivelato che Giulia non è morta immediatamente dopo la prima coltellata, ma è stata colpita per ben 37 volte prima di morire dissanguata. Questo tragico fatto ha portato alla morte anche il feto che portava in grembo. Questo dettaglio potrebbe risultare nell’aggravante della crudeltà nell’atto, una circostanza che la procura aveva inizialmente contestato ma che era stata rigettata dal giudice per le indagini preliminari.
Inchiesta in Corso
L’inchiesta continua a cercare ulteriori prove e dettagli per comprendere appieno le circostanze dell’omicidio. Le nuove informazioni rivelate dalla relazione medico-legale potrebbero avere un impatto significativo sul corso del processo legale.
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(con fonte AdnKronos)
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