Vaccino covid, unica dose a guariti? Cosa dice circolare ministero Salute
-
L’Inter è Campione d’Italia, vittoria contro il Milan 2-1 ed è seconda stella VIDEO
-
Castel di Casio Camugnano: esplosione diga Suviana, 3 morti 4 dispersi VIDEO
-
VIDEO LIVE ECLISSI SOLARE – Segui via streaming il fenomeno astronomico in diretta
-
Ilaria Salis a processo a Budapest, ancora manette e catene in aula VIDEO
Una dose di vaccino anti-covid a guariti?. E’ possibile. E’ quanto stabilisce una circolare della Direzione generale della prevenzione del ministero della Salute, firmata dal direttore generale Giovanni Rezza, in cui si sottolinea: “E’ possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-SarsCoV-2/Covid-19 nei soggetti con pregressa infezione da Sars-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica), purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione e preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa”.
L’eventuale somministrare di un’unica dose di vaccino anti-Covid alle persone che hanno avuto un’infezione da SARS-CoV-2 “non è da intendersi applicabile ai soggetti che presentino condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici”, si legge ancora.
In queste persone, evidenzia la circolare, “non essendo prevedibile la protezione immunologica conferita dall’infezione da SARS-CoV-2 e la durata della stessa, si raccomanda di proseguire con la schedula vaccinale proposta (doppia dose per i tre vaccini a oggi disponibili)”.
Poiché l’informazione relativa a una pregressa infezione da Sars-CoV-2 viene raccolta al momento della vaccinazione attraverso un modello di autocertificazione, evidenzia la circolare, “si raccomanda di raccogliere, ogni qualvolta disponibile, evidenza di documentata infezione da Sars-CoV-2. In assenza di questa evidenza di positività al tampone, – sottolinea ancora la circolare – si raccomanda che l’informazione anamnestica relativa a una pregressa infezione venga raccolta nel modo piu’ completo e dettagliato possibile”.
Inoltre, “come da indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’esecuzione di test sierologici volti a individuare la positività anticorpale nei confronti del virus o di altro tipo di test, non è raccomandata ai fini del processo decisionale vaccinale. Infine, tali raccomandazioni potrebbero essere oggetto di rivisitazione qualora dovessero emergere e diffondersi varianti di Sars-CoV-2 connotate da un particolare rischio di reinfezione”.
(AdnKronos)
LE ULTIME NOTIZIE
-
Flash23 ore ago
Nazionalizzazione Ariston in Russia: l’Italia richiede chiarimenti
-
In Evidenza24 ore ago
Indagini 007 Usa: morte di Navalny non direttamente ordinata da Putin
-
Flash24 ore ago
Terremoto magnitudo 3.9 Campi Flegrei: paura e monitoraggio costante
-
Meteo23 ore ago
Il tempo in Italia: torna il caldo ma per poco