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I due uomini, in servizio rispettivamente a Lecce e Benevento, sono accusati di violenza sessuale aggravata in un ospedale campano. Le indagini hanno rivelato abusi durante visite mediche apparenti

La Guardia di Finanza ha posto agli arresti domiciliari un vice procuratore onorario, all’epoca dei fatti in servizio alla Procura della Repubblica del tribunale di Lecce, e un medico cardiologo dell’ospedale di Benevento. Entrambi sono accusati del delitto di violenza sessuale di gruppo, con aggravanti per il medico che avrebbe agito come pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, con la partecipazione attiva del vice procuratore.

I fatti e le indagini

Gli episodi di violenza si sarebbero verificati in un ospedale nel territorio di Benevento durante visite mediche apparenti. In queste occasioni, le pazienti venivano indotte a spogliarsi e a subire palpeggiamenti dal medico e dal vice procuratore, quest’ultimo qualificatosi come collega del cardiologo. Gli atti di violenza sarebbero stati registrati in video dai due presunti autori.

Le indagini della Procura di Benevento sono partite dalla trasmissione degli atti da parte della Procura di Potenza, durante un’altra attività investigativa. Si è scoperto che il vice procuratore onorario si recava nell’ospedale campano fingendosi un professionista della sanità e, insieme al cardiologo, compiva atti di violenza sessuale sulle donne inconsapevoli durante le visite mediche.

Intercettazioni e provvedimenti

Le indagini, supportate da intercettazioni informatiche, hanno portato la Procura di Benevento a chiedere la misura cautelare nei confronti dei due uomini per violenza sessuale di gruppo aggravata, esercizio abusivo della professione medica, interferenze illecite nella vita privata e diffusione illecita di immagini e video con contenuti sessualmente espliciti.

La richiesta di misura cautelare è stata inizialmente rigettata dal gip del tribunale campano, ma il pubblico ministero ha presentato ricorso al Riesame di Napoli. A febbraio 2024, il Riesame ha accolto l’appello del pm, applicando la misura dei domiciliari per la violenza sessuale di gruppo, mentre ha rigettato le altre accuse. La Cassazione ha poi dichiarato inammissibile il ricorso della difesa e ha accolto quello della Procura, rendendo esecutiva la misura dei domiciliari.

Sequestri e perquisizioni

La Guardia di Finanza di Lecce ha eseguito numerose perquisizioni locali e domiciliari, sequestrando computer, tablet, smartphone, videocamere e registratori digitali degli indagati. Sono state inoltre ascoltate persone informate sui fatti e le vittime, con l’acquisizione delle relative denunce.

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(con fonte AdnKronos)

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