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Il cronoprogramma per l’anno in corso prevede il conseguimento di 100 scadenze, tra milestone e target. Si tratta del doppio rispetto a quelle previste per il 2021. Un dato che ripropone il tema dell’importanza del monitoraggio sullo stato di avanzamento del piano

Lo scorso 30 dicembre il governo italiano ha inviato alla commissione europea la domanda di erogazione per una nuova tranche di fondi assegnati al nostro paese nell’ambito del Next generation Eu. Oltre alla richiesta di pagamento l’Italia ha inviato a Bruxelles anche la documentazione relativa al raggiungimento di tutti i traguardi e gli obiettivi fissati dal piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per il 2021. Adempimenti che sono stati raggiunti in extremis e non senza forzature. In attesa che la commissione Ue si pronunci in merito a quanto fatto sin qui dall’Italia, possiamo tracciare un primo quadro d’insieme sugli impegni che attendono il nostro paese nel 2022. Da questo punto di vista possiamo osservare che i risultati da raggiungere sono un centinaio.

100 le scadenze di rilevanza europea che il nostro paese dovrà conseguire nel 2022

Si tratta di un valore doppio rispetto alle scadenze che l’Italia ha dovuto conseguire nel 2021 (erano 51). Per questo sarà necessario un grande sforzo da parte del governo e degli altri soggetti coinvolti per rispettare il cronoprogramma stabilito dal piano. Questi numeri ripropongono il tema dell’importanza del monitoraggio sullo stato di avanzamento dei vari progetti. Non solo per controllare che non siano commessi abusi ma anche per non rischiare di perdere le risorse assegnate al nostro paese.

Milestone e target, un quadro di sintesi

Come noto, all’Italia nell’ambito del Pnrr sono stati assegnati circa 190 miliardi di euro tra prestiti e sovvenzioni. Tali risorse tuttavia non saranno erogate in un’unica soluzione ma in rate successive. Un primo pre-finanziamento pari a 24,9 miliardi di euro è stato erogato lo scorso agosto. L’Italia è adesso in attesa del primo finanziamento vero e proprio pari a circa 21 miliardi. L’erogazione delle risorse tuttavia non deve essere data per scontata. Essa infatti è subordinata al rispetto di una rigida tabella di marcia che prevede, per ogni intervento contenuto nel Pnrr, l’espletamento di alcune scadenze.

Questi adempimenti fanno riferimento in particolare a 84 misure. La maggior parte sono inserite nella missione 1 del piano (Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo). Sono 25 infatti le misure contenute in questa missione per cui sono previste scadenze nel 2022. Al secondo posto c’è invece la missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica) con 24 misure interessate da scadenze. Analizzando le componenti relative alle misure che prevedono scadenze, possiamo osservare che la più “impegnativa” nel 2022 sarà la M1C1 (Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella pubblica amministrazione) che da sola richiede 14 adempimenti.

Nel 2022 da conseguire 25 scadenze legate alla missione 1

Al secondo posto troviamo invece a pari merito le componenti “Turismo e cultura 4.0” e “Agricoltura sostenibile ed economia circolare” con 8 adempimenti ciascuna.

I soggetti responsabili degli adempimenti

Abbiamo già visto in precedenti approfondimenti come il Pnrr vedrà la partecipazione diretta non solo delle amministrazioni centrali ma anche degli enti territoriali. Questi potranno avere diversi gradi di coinvolgimento. Il più marcato dei quali vedrà il diretto affidamento a comuni, province e regioni di una parte cospicua delle risorse per la realizzazione di opere pubbliche.

Tuttavia anche in questi casi il Pnrr individua un soggetto responsabile del singolo adempimento. Generalmente questi enti sono i ministeri o comunque strutture legate all’attività del governo (come la protezione civile). Questo perché è l’esecutivo il responsabile ultimo del rispetto del cronoprogramma. Infatti qualora i soggetti incaricati della realizzazione degli interventi non fossero in grado di concludere i lavori entro i tempi previsti, sarebbe il governo a subentrare attraverso i suoi poteri sostitutivi introdotti con il decreto legge 77/2021.  Tenendo presente anche questo aspetto, possiamo osservare che il soggetto individuato come responsabile del maggior numero di scadenze è il ministero della transizione ecologica (Mite). Il dicastero guidato da Roberto Cingolani infatti è competente in maniera esclusiva per il conseguimento di 14 scadenze tra milestone e target. A queste poi se ne aggiungono altre 4 per cui il Mite è coinvolto insieme ad altri soggetti.

Quali obiettivi e traguardi per il 2022

Allo stato attuale sono 2 le scadenze previste per l’anno in corso che sono già state completate. In entrambi i casi si tratta di milestone. La prima riguarda l’assegnazione ai comuni di risorse per la realizzazione di progetti nell’ambito della rigenerazione urbana. L’altra invece è relativa alla semplificazione delle norme per gli interventi sulle infrastrutture di approvvigionamento idrico. Traguardo che è stato raggiunto grazie all’articolo 2 comma 4-bis del decreto legge 121/2021.

Sono altre 5 le scadenze che dovranno essere completate entro il primo trimestre del 2022. Tra queste:

  • lo sviluppo dei servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette;
  • l’attuazione di una politica di investimento per la stipula di contratti di sviluppo volti a stimolare la competitività delle filiere produttive;
  • la mappatura degli insediamenti agricoli abusivi nell’ambito della lotta al caporalato;
  • la firma delle convenzioni per la riqualificazione e l’incremento dell’edilizia sociale;
  • l’entrata in vigore del piano operativo relativo ai progetti riguardanti l’assegnazione di un alloggio e le stazioni di posta nell’ambito dell’edilizia sociale.

Per quanto riguarda le altre scadenze possiamo osservare come, anche per il 2022, la parte più impegnativa dell’anno sarà legata al quarto trimestre, in cui dovranno essere conseguite 51 scadenze. Un numero pari a tutte quelle che il nostro paese ha dovuto completare, non senza difficoltà, nel 2021.

In particolare è interessante sottolineare come entro la fine dell’anno dovranno essere raggiunti 17 obiettivi (target). Tali scadenze hanno un valore molto rilevante in quanto rappresentano il completamento di una misura o comunque il raggiungimento di uno step importante. Tra questi possiamo citare:

  • l’avvio delle procedure per l’assunzione di personale nei tribunali civili, penali e amministrativi;
  • l’assegnazione degli appalti per quanto riguarda la misura “porti verdi”;
  • l’assegnazione di almeno 300 borse di studio per giovani ricercatori.

 

Fonte  elaborazione e dati  

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