
Giorgetti: “Spesa per la difesa al 2% del Pil già da quest’anno”
Il ministro dell’Economia conferma il target Nato, frena sulla deroga al patto di stabilità e annuncia prudenza su pensioni e Pnrr
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, durante l’audizione sul Documento di economia e finanza (Dfp) davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, ha annunciato che l’Italia è pronta a raggiungere già nel 2025 l’obiettivo Nato del 2% del Pil destinato alla difesa, un impegno assunto nel 2014.
“Il lavoro di ricognizione, condotto secondo la metodologia Nato e con particolare scrupolo – ha spiegato Giorgetti – lascia ritenere che saremo in grado di centrare il target già quest’anno”. Il ministro ha poi aggiunto che, alla luce delle attuali tensioni internazionali, è chiara la necessità di incrementare ulteriormente le spese per la sicurezza nei prossimi anni.
Nessuna deroga al patto di stabilità per ora
Giorgetti ha risposto anche a chi gli chiedeva se il governo intenda utilizzare la deroga al patto di stabilità per le spese militari: “Ritengo corretto attendere il vertice della Nato di giugno 2025. In questo momento il governo non farà ricorso a tale deroga”.
Il ministro ha ricordato che eventuali scelte in materia dovranno considerare anche le interlocuzioni in corso a livello europeo sugli strumenti di finanziamento e sulle possibili flessibilità all’interno delle regole di bilancio.
Quadro macroeconomico: rischi ma anche segnali positivi
Nel suo intervento, Giorgetti ha descritto un quadro macroeconomico ancora soggetto a rischi, ma con segnali incoraggianti. “Tutte le simulazioni sono basate su ipotesi più sfavorevoli. Tuttavia, lo scenario attuale appare meno avverso del previsto”.
Secondo il ministro, i margini di miglioramento potrebbero arrivare da una composizione più favorevole del quadro internazionale: dazi, prezzi dell’energia e tassi d’interesse sono le variabili chiave che potrebbero sostenere la crescita.
Pnrr: focus sugli obiettivi e su imprese e lavoratori
Giorgetti ha fatto il punto anche sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), assicurando che il governo è impegnato a raggiungere i target previsti per le ultime tre tranche. È stato avviato un monitoraggio rafforzato per identificare eventuali aggiustamenti e garantire la realizzazione degli investimenti nei tempi stabiliti.
Nella futura riprogrammazione, ha spiegato, si potranno destinare risorse specifiche a imprese, lavoratori e settori colpiti dalla guerra commerciale, in linea con quanto emerso dalle interlocuzioni con le parti sociali.
Pensioni: verso lo stop all’aumento dell’età pensionabile
Infine, un passaggio sulle pensioni. Giorgetti ha ribadito l’intenzione del governo di sterilizzare l’incremento di tre mesi sull’età pensionabile, legato all’aspettativa di vita. “È una delle misure programmatiche che vogliamo adottare: riteniamo il sistema pensionistico italiano già tra i più performanti in Europa”, ha dichiarato.
“Il decreto per l’aumento non è ancora stato firmato. Finché non lo firmo io, non c’è. Sono prudente, viaggio nella notte, sono rigido, ma non ho ancora firmato”, ha concluso il ministro.
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(con fonte AdnKronos)
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