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Published

3 mesi ago

24 Agosto 2025

Bre-news

Il Comune ha usato un test di “competenza genitoriale” vietato per legge ai groenlandesi

In Danimarca è polemica sul caso di Ivana Nikoline Brønlund, 18enne di origine Inuit, alla quale è stata sottratta la figlia appena un’ora dopo il parto. La neonata, Aviaja-Luuna, è stata affidata a genitori adottivi su decisione del Comune di Høje-Taastrup, che ha giudicato insufficienti le capacità della giovane madre sulla base di un test di “competenza genitoriale”. Una procedura che però, secondo la legge entrata in vigore a maggio, è vietata nei confronti delle persone di origine groenlandese.

Il dolore della madre e le proteste – Brønlund, nata a Nuuk e cresciuta in Danimarca, ha denunciato la vicenda sui social, lanciando un appello commosso: «Mamma combatterà ogni giorno perché tu torni a casa, non mi arrenderò mai». Attivisti e associazioni per i diritti si sono mobilitati con manifestazioni a Copenaghen, Reykjavík, Nuuk e Belfast, annunciando nuove proteste per settembre.

La decisione del Comune – Secondo le autorità municipali, la giovane, vittima in passato di abusi, avrebbe potuto inconsapevolmente trascurare la figlia. La decisione è stata notificata il 17 luglio e applicata l’11 agosto, giorno della nascita della bambina, nell’ospedale di Hvidovre, vicino a Copenaghen. Brønlund può vederla solo due ore ogni due settimane sotto stretta supervisione.

Le reazioni politiche – La ministra danese degli Affari Sociali, Sophie Hæstorp Andersen, ha chiesto chiarimenti al Comune, sottolineando che “la legge è chiara: i test standardizzati non devono essere utilizzati con famiglie di origine groenlandese”. Le autorità locali hanno ammesso errori procedurali e promesso di verificare il rispetto delle norme.

Prossime tappe – L’appello della madre sarà discusso il 16 settembre. Nel frattempo cresce il dibattito in Danimarca sull’uso dei test FKU, da anni criticati come strumenti discriminatori e culturalmente inadeguati per le famiglie Inuit.

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