
Zelensky a Trump: “Venga in Ucraina, la sicurezza mondiale è in gioco”
Il presidente ucraino accusa Putin di “odio al 100%” e critica le posizioni americane. Dopo la strage di Sumy, nuovi appelli agli Usa e alla Nato
“La sicurezza del mondo è in gioco”. È l’allarme lanciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista rilasciata a CBS News. Il leader di Kiev ha esortato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a recarsi in Ucraina per osservare direttamente le conseguenze del conflitto. “Se noi restiamo fermi, Putin avanzerà ulteriormente. La minaccia è reale”, ha detto Zelensky, riferendosi al presidente russo.
Le dichiarazioni arrivano poche ore dopo la strage avvenuta a Sumy durante la domenica delle Palme, in cui hanno perso la vita 34 persone. Interpellato sull’episodio, Trump ha commentato: “Penso che sia stato terribile. E mi è stato detto che hanno commesso un errore. Ma penso che sia una cosa orribile”.
Zelensky ha lanciato un appello diretto: “Per favore, prima di qualsiasi decisione o negoziazione, venite a vedere le persone, i civili, i soldati, gli ospedali, le chiese, i bambini feriti o morti. Guardate e poi costruiamo un piano per fermare la guerra”. Il presidente ucraino ha ribadito che “non possiamo fidarci dei negoziati con la Russia”.
“Putin odia al 100%. E vuole la rinascita dell’impero russo”
Zelensky ha parlato in termini durissimi del presidente russo, definendolo “colmo di odio al 100%”. Pur ribadendo l’urgenza della diplomazia, ha chiesto come si possa trattare “con chi è venuto qui ad assassinare il nostro popolo e i nostri bambini”. Secondo il presidente ucraino, l’obiettivo finale di Putin è ricostruire l’Impero russo, riconquistando anche territori sotto protezione NATO. Un’escalation, ha detto, che rischia di trasformarsi in una guerra mondiale.
Critiche a JD Vance e all’informazione americana
Zelensky ha criticato apertamente anche il vicepresidente americano JD Vance, accusandolo di cercare di giustificare Putin durante gli incontri alla Casa Bianca. “Ha portato la delegazione in un tour di propaganda. Non è solo un cambio di tono, ma di realtà. Io però non voglio entrare in contatto con questa realtà alterata”, ha affermato, ricordando la sua visita a Washington del 28 febbraio.
Il presidente ha inoltre espresso preoccupazione per quella che definisce la “prevalenza delle narrazioni russe negli Stati Uniti”, lamentando l’influenza della propaganda di Mosca sulla percezione pubblica americana.
Attacchi continui e moratoria in bilico
Dal fronte, Kiev ha segnalato 461 attacchi in 12 insediamenti della regione di Zaporizhzhia nelle ultime 24 ore. Secondo Ivan Fedorov, capo dell’amministrazione militare regionale, un uomo di 42 anni è rimasto ferito. La situazione resta critica anche dopo l’attacco missilistico su Kryvyi Rih, che ha ucciso 19 persone, tra cui 9 bambini.
Intanto, da Mosca, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha dichiarato che la proroga della moratoria sugli attacchi agli impianti energetici, in scadenza il 16 aprile, “dipenderà da Putin”. Ha sottolineato che “la parte ucraina non ha rispettato la tregua”, aprendo alla possibilità di nuove valutazioni e scambi di informazioni con gli Stati Uniti prima della decisione finale.
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(con fonte AdnKronos)
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