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La Russia “si è detta disponibile a un dialogo con Ucraina e Stati Uniti”, una scelta che la Cina “accoglie con favore”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, in dichiarazioni riportate dal Global Times riguardo il colloquio telefonico di ieri tra i ministri degli Esteri di Cina e Russia, Wang Yi e Sergei Lavrov.
Lavrov, precisa il ministero degli Esteri di Mosca, ha “informato” Wang degli “sviluppi nell’operazione militare speciale” in Ucraina e ha “ringraziato” il gigante asiatico – che non ha mai condannato l’invasione russa dell’Ucraina – “per il sostegno alla posizione della Russia sulla necessità di una soluzione equa intorno all’Ucraina e ai suoi sforzi per prevenire le provocazioni che coinvolgono componenti di armi di distruzione di massa”. Russia e Cina, riporta l’agenzia Tass, intendono “migliorare il coordinamento” a livello di Consiglio di Sicurezza Onu e nell’ambito delle organizzazioni internazionali.
CRONACA – Intanto sul fronte della cronaca, la Russia ha inviato fino a 1.000 soldati sulla sponda occidentale del fiume Dnipro nel tentativo di difendere la città di Kherson. Lo hanno scritto le forze armate ucraine su Facebook, precisando che le autorità filorusse della regione “hanno spostato civili e attrezzature sulla sponda orientale del fiume, mentre il nemico ha rafforzato la propria presenza sulla riva destra con ulteriori 1.000 unità militari per prepararsi in vista della prevista battaglia per Kherson”.
Ramzan Kadyrov, ddal canto suo, ha ammesso perdite tra le sue unità, parla in modo inusuale di caduti a seguito di un bombardamento dell’artiglieria ucraina. “Sono 23 i combattenti morti e 58 quelli rimasti feriti”, ha scritto nelle ultime ore su Twitter il leader ceceno. Fonti ucraine, riporta l’agenzia Dpa, avevano riferito nei giorni scorsi che nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina, un’unità cecena avrebbe svelato la sua posizione con foto diffuse sui social e sarebbe così stata individuata e colpita dal fuoco dell’artiglieria.
Centinaia di bambini ucraini, che sono stati portati dai territori occupati della regione di Zaporizhzhia in Russia con il pretesto delle vacanze, non possono tornare dai loro genitori. Ivan Fedorov, sindaco di Melitopol occupata, ne ha informato il progetto News of Azov di Radio Svoboda. “Più di 300 bambini sono stati già presi da Energodar, Kamianka e Vodyanyi – ha detto Fedorov – con il pretesto di una vacanza nel territorio di Krasnodar, in Crimea, e non sono mai stati restituiti. Avrebbero dovuto tornare una settimana fa, ma le autorità sono andate dai loro genitori e hanno chiesto ‘vestiti invernali per loro, finché non torneranno'”. “Dalla prossima settimana – ha aggiunto – nelle scuole di Melitopol ci saranno le vacanze e stanno cercando di portare altri bambini di Melitopol nel territorio di Krasnodar”.
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(AdnKronos)
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