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“Purghe” nelle forze armate russe a seguito rivolta di Evgheny Prigozhin

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Published

2 anni ago

13 Luglio 2023

Bre-news

Arresti e sospensioni di alti ufficiali secondo il Wall Street Journal

Nelle forze armate russe sono in corso delle “purghe” a seguito della rivolta guidata da Evgheny Prigozhin. Fonti anonime informate, citate dal Wall Street Journal, rivelano che almeno 13 alti ufficiali sono stati arrestati dall’FSB, tra cui Sergei Surovikin, mentre altri 15 sono stati sospesi o licenziati, incluso il generale Ivan Popov.

Legami con la Wagner e interrogatori di Sergei Surovikin

Le fonti indicano che gli arresti sono finalizzati a “ripulire i ranghi” da individui considerati non più affidabili, in particolare coloro che hanno legami con la Wagner, un gruppo paramilitare privato. Inoltre, Sergei Surovikin, nonostante sia stato sottoposto a ripetuti interrogatori, non si troverebbe in un centro di detenzione. Secondo le fonti, il suo rilascio avverrà solo dopo che Vladimir Putin avrà preso una decisione sul modo di gestire le conseguenze della rivolta.

Coinvolgimento di Mikhail Mizintsev, Andrei Yudin e Vladimir Alexeyev

Tra gli arrestati figura anche l’ex vice ministro della Difesa Mikhail Mizintsev, che era responsabile della logistica e si era unito alla Wagner dopo essere stato rimosso dall’incarico lo scorso aprile. Inoltre, dopo il loro rilascio, sia il vice di Surovikin, Andrei Yudin, che il vice capo dell’intelligence militare, Vladimir Alexeyev, sono stati sospesi dai loro incarichi.

Le denunce di Ivan Popov sul fronte e le conseguenze

Il generale Ivan Popov ha accusato i vertici militari di Mosca di averlo rimosso dal suo incarico a causa delle sue denunce sulla difficile situazione al fronte. Le sue critiche, raccolte in un messaggio vocale divulgato dal legislatore russo Andrei Gurulyov, riguardavano la mancanza di adeguate contromisure contro l’artiglieria ucraina e di mezzi di ricognizione, nonché la morte di soldati russi. Popov ha inoltre accusato i vertici di aver agito contro l’esercito russo nel momento più difficile, decapitandolo alle spalle.

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