Terremoto Aquila, familiari vittime su sentenza civile: “E’ una beffa”
“Si dice che le sentenze non si devono commentare, ma invece io penso che questa sentenza vada commentata: lascia esterrefatti perché è assurdo imputare una concausa alle vittime, rimaste in casa quando una sentenza passata in giudicato ha acclarato che ci fu una tranquillizzazione della popolazione, con la condanna dell’allora vice capo Dipartimento della Protezione civile”. Lo afferma all’Adnkronos Vincenzo Vittorini dell’associazione ‘309 martiri dell’Aquila’, commentando la sentenza del tribunale civile dell’Aquila che ha riconosciuto una corresponsabilità dei ragazzi morti nel terremoto pari al 30% perché incauti a non lasciare la casa dopo la seconda scossa.
“E’ assurdo, scandaloso”, continua Vittorini che nel sisma dell’Aquila ha perso moglie e figlia, sottolineando che “le vicende giudiziarie su quanto accaduto prima del terremoto non hanno portato né verità né giustizia e questo offende tutti”. “Si tratta di ragazzi – continua facendo riferimento alle vittime nel crollo al centro della sentenza – che avevano scelto L’Aquila come sede per il loro futuro e questa è una beffa atroce”.
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(AdnKronos)
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