Perché la Bce si oppone a salari più alti in zona Ue?

La Bce contro l’aumento dei salari: non è una novità, ma nell’ultima pubblicazione ufficiale della Banca centrale la missione appare ancora più chiara. L’osservazione sull’andamento delle buste paga dei lavoratori dell’Eurozona è attenta. Come spiega Money.it, il salario dei lavoratori, e nello specifico le sue dinamiche nel breve/medio periodo, sono considerate determinanti per l’inflazione e la politica della Bce.
Lagarde, presidente della Banca centrale europea, ha spiegato il motivo di questa attenzione nei confronti delle paghe dei lavoratori e del loro peso, allertando che i salari nella zona euro stanno aumentando più rapidamente di quanto precedentemente stimato e la Banca centrale europea deve impedire che ciò si aggiunga all’inflazione già elevata nel blocco valutario.
Riportando le sue parole: “Sappiamo che i salari stanno aumentando, probabilmente a un ritmo più veloce del previsto. Non dobbiamo permettere che le aspettative inflazionistiche si disancorano o che i salari abbiano un effetto inflazionistico… Dobbiamo stare attenti che le cause interne che stiamo vedendo [cause della crescita dei prezzi], che sono principalmente legate alle misure fiscali e alle dinamiche salariali, non portino al consolidamento dell’inflazione”.
Il punto è che con retribuzioni più alte, generalmente aumenta il potere di acquisto dei consumatori e, di conseguenza, la domanda di beni e infine l’inflazione. Un processo, quest’ultimo, che la Bce sta tenendo monitorato con attenzione per evitare ulteriori spinte a prezzi ancora troppo elevati.
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(AdnKronos)
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