Idilio finito, Musk attacca Trump: “È nei file di Epstein”. Rottura totale tra i due
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Il presidente degli Stati Uniti e il magnate ai ferri corti: accuse, minacce, addii e il crollo in Borsa. Musk sgancia la bomba sui documenti segreti legati a Epstein
L’alleanza tra Donald Trump ed Elon Musk è ufficialmente naufragata. Dopo cinque mesi di collaborazione istituzionale, l’idillio tra il presidente degli Stati Uniti e il fondatore di Tesla e SpaceX si rompe in maniera fragorosa, tra veleni, recriminazioni e minacce esplicite. Il nodo della discordia è la nuova riforma fiscale, l’”One Big Beautiful Act”, che Trump presenta come una svolta storica per la classe media, ma che Musk bolla come un disastro finanziario.
Ma lo scontro si infiamma quando Musk sgancia la vera bomba: “Donald Trump è nei file di Epstein. È per questo che non vengono resi pubblici. La verità verrà fuori”, scrive su X. È un’accusa pesantissima, che scuote il panorama politico e mediatico e segna un punto di non ritorno.
Un conflitto personale e politico
Trump, visibilmente irritato, risponde dai microfoni della Casa Bianca e accusa Musk di essere “impazzito” dopo la revoca dei sussidi federali legati alla vendita dei veicoli elettrici. “Gli ho tolto il suo mandato. Lo sapeva da mesi, e ora reagisce così. Sono molto deluso”, dice il presidente, che aggiunge: “Gli ho chiesto di andarsene”.
La tensione cresce: Musk si dice favorevole all’impeachment e inizia a riesumare vecchie dichiarazioni di Trump in netto contrasto con la nuova legge fiscale. Attacca a raffica: “Senza di me, avrebbe perso le elezioni”, e rilancia un’ipotesi clamorosa: “È il momento di fondare un nuovo partito politico che rappresenti davvero l’80% degli americani”. Un sondaggio online lo premia: l’80% dice sì.
Effetto domino sui mercati
Intanto, Wall Street reagisce con forza: Tesla perde il 14,26%, mentre la Trump Media and Technology Group cede l’8%. È il segnale che lo scontro non è solo politico, ma coinvolge direttamente le aziende, gli investitori e l’economia.
Dalle strette di mano ai siluri online
Solo pochi giorni fa, Musk lasciava ufficialmente il suo ruolo nel governo con parole di elogio verso Trump. “Tornerò come collaboratore”, aveva detto. Trump gli aveva risposto con un “non se ne va davvero”. Ora, però, volano solo attacchi. Il presidente rievoca il passato con amarezza: “Avevamo un grande rapporto. Ha fatto campagna per me in Pennsylvania. Ma da quando è andato via, è diventato ostile. Non capisco cosa gli sia successo”.
Una crisi che scuote Washington
Tra insulti, minacce di tagli miliardari e post infuocati, la frattura tra i due protagonisti scuote anche gli equilibri interni dell’amministrazione. La faida è tutt’altro che finita. E se davvero Musk dovesse lanciare un nuovo partito, lo scontro rischia di cambiare gli scenari politici americani per sempre.
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(con fonte AdnKronos)
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