Connect with us

Published

on

“Mi sono dato un obiettivo, e quando mi pongo un obiettivo lo raggiungo senz’altro: sono al lavoro per escludere la Russia dall’Interpol, che loro sfruttano a proprio piacere per liberarsi di persone a loro scomode”. E’ la sorprendente dichiarazione di Yevhen Lavrenchuk, il regista ucraino raggiunto a dicembre scorso da un ordine di cattura internazionale spiccato dalla Russia mentre si trovava a Napoli, che intervistato dall’Adnkronos dopo la sua liberazione, avvenuta agli inizi di marzo, spiega: “Non sono da solo in questa battaglia, ho con me degli avvocati di livello internazionale che mi aiutano a scrivere delle lettere. Siamo già in contatto con il segretariato generale dell’Interpol a Lione e abbiamo già ricevuto dei segnali di sostegno”.

L’ambiziosa operazione, spiega il regista ucraino, nasce con lo scopo di “fare di tutto per tagliare la Russia dal sistema di Interpol, che abusa di tale sistema per perseguitare persone per le loro opinioni, il che è completamente in contrasto con il regolamento di questa organizzazione”. Analizzando la situazione “abbiamo visto che circa 35% di tutte le richieste mondiali fatti a Interpol appartiene alla Federazione Russa -sostiene il regista teatrale, che in Russia è considerato un dissidente per le sue idee in opposizione alla politica di Putin- E non sono la prima persona perseguitata per la propria posizione politica ma vorrei essere l’ultima vittima dell’Interpol russo”.

Per Lavrenchuk “nell’Interpol non c’è posto per i paesi aggressori che infrangono tutte le possibili norme internazionali, tutte le norme etiche durante la guerra, perché anche la guerra ha le sue leggi e i canoni e i suoi limiti concessi. La Russia viola tutto ciò. La sua è una guerra ignobile, bombarda le persone e la chiamano operazione speciale. Questo è l’apice del cinismo”. Lavrenchuk rivive con l’Adnkronos l’incredibile storia che l’ha bloccato a Napoli. “Il 17 dicembre stavo tornando a Leopoli da Tel Aviv dove ero in visita da mia sorella con un biglietto che prevedeva uno scalo a Napoli -racconta- Sarei dovuto rimanerci 2 ore, invece sono passati già tre mesi. Mi hanno arrestato nel momento di controllo dei documenti perché al funzionario è uscita la ‘red notice’ di Interpol che io ero un ricercato, il che è stato per me una sorpresa perché non me l’aspettavo”.

“Quando stavo partendo da Tel Aviv a Napoli ho pubblicato la foto del il mio boarding pass su Facebook taggando Napoli come prossima tappa -osserva- Ci sono stati molti commenti in merito visto che sono un regista d’opera e Napoli è la culla dell’opera, la patria di Caruso e di altri”. Dunque “non mi nascondevo, le informazioni su dove mi trovavo erano pubbliche”, racconta Lavrenchuk. Che di essere accusato di crimini finanziari proprio non se lo aspettava: Io lì (in Russia, ndr) dirigevo un teatro privato, non statale. Non potevo rubare nulla a nessuno. Il massimo per cui mi potevano incriminare è la falsificazione. E qui invece d’un tratto sei ‘colpevole’ e la Russia ti vuole chiudere dentro per 10 anni”.

Il regista, che è nato a Leopoli e si è trasferito per studio e lavoro in Russia dove è rimasto per tanti anni, prima di essere espulso per le sue idee politiche quando è scoppiata la guerra in Donbass- sa bene di essere nel mirino della Russia: “Ero un dissidente, e ricevevo minacce già quando dicevo alla Russia di cambiare la propria politica, che non si è formata nel 2014 ma è iniziata a formarsi nei 2000, e io lo puntualizzavo ogni volta a tutti i livelli in tutte le interviste. Quindi sì, ricevevo minacce ma non credevo che loro avrebbero ‘confezionato’ le accuse in questo modo legato alle finanze”.

Sul ruolo degli artisti in questa guerra, Lavrenchuk è tranchant: “Oggi gli artisti ‘non reagiscono’ alla guerra. Hanno paura. Vedendo cosa è successo a Kirill Serebrennikov (regista russo ‘anti Putin’ riconosciuto colpevole dal tribunale distrettuale di Meshchansky di Mosca per appropriazione indebita di 129 milioni di rubli, ndr) hanno pensato che sia meglio di non parlare, tenere la testa bassa, e così potranno continuare ad avere il loro teatro e via dicendo”. Se non fossi costretto a restare in Italia, saresti al fronte a combattere con i tuoi connazionali? “Sì indubbiamente. Alcune mie convinzioni spirituali e personali non mi avrebbero permesso di tenere in mano un’arma, e non sarei stato tanto utile in questo ambito. Ma avrei fatto di tutto, sfruttando tutte le mie possibilità. Le persone dovrebbero essere nel proprio posto, quando è il momento”.

(AdnKronos)

LE ULTIME NOTIZIE

Tempo invernale in arrivo: Freddo e neve sul weekend in Italia
Le previsioni meteo indicano un repentino cambiamento delle condizioni atmosferiche in Italia, con temperature in calo e la possibilità di...
Read More
Taylor Swift sorprende i fans con un doppio album
La popstar vincitrice del Grammy, Taylor Swift, sorprende i fan con un doppio album solo due ore dopo l’uscita del...
Read More
Israele risponde all’attacco iraniano di domenica scorsa
Isfahan presa di mira: le reazioni all'attacco israeliano contro l'Iran Israele ha lanciato un attacco contro l'Iran, in risposta all'offensiva...
Read More
Stati Uniti contrari alla richiesta palestinese di adesione piena all’ONU
Il Consiglio di Sicurezza boccia la richiesta palestinese di diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, con veto degli...
Read More
Fiorentina in Conferenze, Roma e Atalanta in Europa League avanzano alle semifinali
Sono tre le italiane che si guadagnando un posto meritato nelle semifinali in Europa La Fiorentina si qualifica per le...
Read More
Presentato il Diario “Una vita senza inverno” per sensibilizzare sulla Cad
Un'iniziativa volta a diffondere conoscenza e sensibilizzare sulle sfide affrontate dai pazienti affetti da anemia emolitica autoimmune da anticorpi freddi...
Read More
Disordini alla Sapienza: 32 persone denunciate dalla Polizia di Stato
32 persone denunciate per i disordini alla Sapienza: "La protesta è sbagliata", dichiara il ministro dell'Istruzione La Polizia di Stato...
Read More
Casier: bimbo di un anno e mezzo investito mortalmente dall’auto del padre
Tragedia a Casier, Treviso: Il piccolo Matteo muore investito dall'auto del padre mentre giocava con un pallone Una terribile tragedia...
Read More

Le ultime di LR

Le ultime news di LiberoReporter

di tendenza