Green pass illimitato con terza dose? Cosa dicono gli esperti
Super Green pass, governo pronto ad allungarne la durata per chi ha completato il ciclo vaccinale con la terza dose (o booster). Ma per decidere sui tempi, 9 mesi, 1 anno o anche oltre, è necessaria una valutazione scientifica. Nel frattempo i virologi e gli esperti italiani, si dicono d’accordo con questa possibilità.
PREGLIASCO – Dice sì al Green Pass illimitato dopo tre dosi di vaccino anti-Covid il virologo Fabrizio Pregliasco, secondo il quale “non è fattibile, accettabile e riproponibile una quarta dose universale anche alla luce dei risultati preliminari israeliani non eccezionali rispetto a una somministrazione a intervalli ristretti”. “Si deve immaginare di passare anche per il Covid alla stessa strategia della vaccinazione antinfluenzale”, quindi “con un richiamo in autunno che ci vorrà – avverte l’esperto all’Adnkronos Salute- perché avremo sicuramente una coda del virus nel prossimo autunno-inverno. L’abbiamo visto: come tutti i virus respiratori il Covid si avvantaggia delle condizioni meteorologiche invernali”. Quindi “una vaccinazione da fare magari insieme a quella antinfluenzale”.
In questa prospettiva “è chiaro che Omicron ci fa buon gioco – spiega Pregliasco – perché una grande quota di persone sarà immune sperabilmente per un po’ di tempo vuoi perché vaccinata, vuoi perché vaccinata e infettata o perché solo infettata e quindi il numero di soggetti suscettibili per il prossimo autunno saranno meno. E’ sperabile – aggiunge il medico – che non arrivi una variante nuova molto diversa, ma nel caso l’approccio sarebbe comunque di tipo influenzale: ogni stagione ha una sua variabilità o intensità a seconda delle varianti che via via emergono”.
Ma chi ha fatto le due dosi da meno di 4 mesi e si vedrà scadere il Green pass in estate dovrà fare comunque il booster? “Magari la terza dose sarebbe auspicabile – risponde l’esperto -. E’ chiaro che fare un booster a luglio con il vaccino vecchio quando sono in corso gli studi per quello aggiornato non è l’ideale. Bisognerà vedere”. Del resto “la terza dose – ricorda – è nata in un momento in cui l’impennata epidemica ci ha spaventato. E’ servita in una fase emergenziale ad aumentare la risposta immune delle persone, cercando di tamponare la capacità diffusiva di Omicron”.
BASSETTI – La possibilità che si arrivi ad una proroga “illimitata del green pass” per chi è vaccinato con tre dosi “è una prova di buon senso soprattutto nel momento in cui non sappiamo se e come si farà la quarta dose. Mi auguro che con la primavera non ci sia più necessità del green pass perché saremo arrivati a una copertura vaccinale tale che non ce ne sarà più bisogno”, afferma all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova.
GALLI – “E’ sensato pensare di prorogare o eliminare la scadenza del Green pass. Inutile stressare le persone che si sono già vaccinate 3 volte con una scadenza. Ragioneremo, poi, sull’opportunità di una quarta dose in base ai dati e a quello che combinerà il virus”, afferma dal canto suo, Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano. “Se non si deciderà sulla quarta dose – ribadisce Galli all’Adnkronos Salute – è inutile fare pressioni. Del resto la scadenza non la fisserà il Governo, la fisserà il virus. Sarà in base delle caratteristiche dell’epidemia che nel futuro prossimo si definirà se toccherà fare un’altra vaccinazione o una vaccinazione diversa”.
SILERI – Secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri “l’alta percentuale di vaccinati così come la circolazione di un virus che è un po’ meno temibile rispetto alla variante Delta ci permettono una rimodulazione di alcune regole e la rimozione della burocrazia che oggi serve per l’uscita dall’isolamento. Va rivista quella che è la durata del Green Pass per chi ha completato il ciclo vaccinale – sottolinea – Bisogna anche rimodulare le regole per la scuola visto che anche tra i ragazzi e le ragazze aumentano i vaccinati. I provvedimenti verranno fatti sulla base dei dati, ma direi che ormai ci siamo”, rimarca.
“Non credo servirà avere un obbligo per tutti – aggiunge il sottosegretario – Bisognerà, nel tempo, passare a una vaccinazione per il Covid fatta come quella per l’influenza, ovvero rivolgendosi soprattutto alle categorie più fragili. Anche questo però ce lo diranno i dati. Siamo in una fase di transizione ma nelle prossime settimane ci sarà un cambiamento radicale della nostra vita, un progressivo ritorno alla completa normalità”.
(AdnKronos)
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