
Biodiversità in Calabria, un centro di ricerca sugli oli essenziali
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Un sistema integrato, costituito da aziende agricole, stabilimenti di trasformazione diversificati e ricerca scientifica, orientato alla valorizzazione delle produzioni vegetali non solo come alimenti freschi o conservati, ma anche come principi attivi farmaceutici, cosmetici e nutraceutici. Un ‘cluster’ capace di valorizzare la biodiversità botanica, sperimentando l’utilizzo agricolo di nuove specie che la grande ‘tavolozza microclimatica’ della Calabria consentirà di implementare. E’ Goel Biodiversi, il progetto di Goel – Gruppo Cooperativo e Comunità Progetto Sud, finanziato da Fondazione Con Il Sud e da tanti altri partners.
Goel Biodiversi intende candidarsi già da subito a diventare partner di imprese nazionali e internazionali farmaceutiche, nutraceutiche e cosmetiche. Ad esse offrirà ricerca applicata, produzione agricola biologica di alta qualità e produzione avanzata di semilavorati industriali.
Goel Biodiversi è oggi formato da trenta aziende agricole, da due stabilimenti per la lavorazione e il confezionamento della frutta fresca e da diversi impianti per le conserve, i succhi, l’estrazione degli oli essenziali per spremitura a freddo, la produzione di bio-eco-dermocosmesi liquida e solida. Entro la fine dell’anno si aggiungeranno altri moduli.
Brick, il centro di ricerca sugli oli essenziali
A presidio scientifico di tutta la filiera c’è il Brick, acronimo che sta per Botanical Research Institute of Calabrian Knowledge (Istituto di Ricerca Botanica del sapere e della conoscenza della Calabria), un centro specializzato nello studio di oli essenziali e altri estratti vegetali per una ricerca applicata in ambito farmaceutico, nutraceutico e cosmetico. Studierà le piante anche in campo aperto e i processi estrattivi nei nuovi laboratori di produzione che verranno inaugurati prossimamente.
Il Brick si propone di studiare gli estratti vegetali, in genere alla base di tantissimi farmaci e principi attivi cosmetici e nutraceutici, e produrre brevetti che consentano all’agricoltura del territorio di produrre materia prima vegetale ad alto valore aggiunto. In collaborazione anche con Università e Centri di Ricerca pubblici e privati.
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(AdnKronos)
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