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Guerra Ucraina, la Commissione europea “propone un bando al petrolio” della Russia. “Sarà un completo divieto di importazione di tutto il petrolio russo, sia via nave che via oleodotto, greggio e raffinato”. Ad affermarlo la presidente Ursula von der Leyen, intervenendo nella plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. “Sarà un “phase out”, un’uscita graduale, condotto “in modo ordinato, in un modo che consenta a noi e ai nostri partner di assicurarci rotte di fornitura alternative e di minimizzare l’impatto sui mercati globali”, ha aggiunto.

“Per questo – ha continuato la presidente – termineremo la fornitura di petrolio greggio entro sei mesi e di prodotti raffinati entro fine anno. In questo modo, massimizziamo la pressione sulla Russia, minimizzando nel contempo il danno collaterale a noi stessi e ai nostri partner nel mondo. Perché, per aiutare l’Ucraina, la nostra economia deve restare forte”.

L’uscita graduale dal petrolio russo verrà calibrata in modo tale da tentare di evitare un grosso impatto sui prezzi del petrolio, già molto elevati anche se in ritracciamento dai massimi di inizio marzo. Dovrebbe aiutare, in questo, la politica Covid-zero perseguita dalla Cina, che con la variante Omicron sta portando a lockdown in importanti metropoli, cosa che dovrebbe per qualche tempo moderare la domanda cinese, quindi diminuire ulteriormente la pressione rialzista sui prezzi derivante dalla colossale domanda del Dragone. E’ probabile che il phase-out dal petrolio russo sia un po’ più lungo per Paesi come l’Ungheria e la Slovacchia, che sono fortemente dipendenti dal petrolio russo e che per di più non hanno sbocchi al mare, quindi non possono approvvigionarsi facilmente da fornitori alternativi.

La Commissione europea propone inoltre oggi “il sesto pacchetto di sanzioni” contro la Russia per la guerra in Ucraina. “Prima di tutto, inseriamo nella lista” dei soggetti sanzionati “militari di alto grado e altri individui che hanno commesso crimini di guerra a Bucha e che sono responsabili per il disumano assedio a Mariupol”. “Questo manda un altro importante segnale a tutti coloro che perpetrano la guerra del Cremlino: sappiamo chi siete e dovrete rendere conto di quello che avete fatto”, ha aggiunto von der Leyen.

(AdnKronos)

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