Manifestanti e polizia si scontrano durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico all’Università di Bologna. Cinque rappresentanti del corteo accolti nell’aula magna per un confronto
Bologna – 1 marzo 2025 – Mattinata di tensione in pieno centro a Bologna, dove un corteo di manifestanti, non autorizzato, ha cercato di irrompere all’interno dell’Università durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. Il tentativo è stato fermato dalle cariche della polizia, intervenuta per impedire che i manifestanti superassero il cordone di sicurezza.
Il corteo era composto principalmente da gruppi universitari e collettivi come Cambiare Rotta, Cua, Luna e Giovani Palestinesi, che si sono presentati mascherati, ispirati al tema di un ‘Carnevale Precario’. Armati di ombrelli, bastoni e bombolette spray, i manifestanti hanno più volte cercato di forzare il blocco della polizia. La protesta, organizzata dall’Assemblea Precaria Universitaria, includeva studenti, ricercatori e dipendenti dell’ateneo, uniti nel denunciare le condizioni di precarietà nel mondo universitario.
Durante la cerimonia, alla quale hanno partecipato il rettore Giovanni Molari, il presidente della Corte di Giustizia dell’Unione Europea Koen Lenaerts (premiato con il sigillo dell’Alma Mater) e la ministra dell’Università Annamaria Bernini, cinque rappresentanti del corteo sono stati accolti nell’aula magna per dialogare con i vertici dell’università.
Bernini commenta la protesta
Rivolta alle critiche mosse dai manifestanti, la ministra Bernini ha espresso perplessità: “Non so perché questi professionisti della protesta stiano protestando. Abbiamo stanziato più fondi per l’università, un fondo record, e investiamo in borse di studio e alloggi per studenti”, ha affermato. Riguardo alla manifestazione mascherata, la ministra ha aggiunto: “Ho visto che è Carnevale, si sono mascherati… L’importante è che non facciano male a nessuno. Rispetto ogni forma di protesta legittima purché democratica e non violenta.”
Le voci della protesta
Una portavoce dei manifestanti, intervenendo durante la cerimonia, ha dichiarato: “Siamo lavoratori e lavoratrici precari, e quello che è successo stamattina [riferendosi agli scontri con la polizia] rappresenta l’accoglienza riservataci dalla città e dalla ministra Bernini. Siamo coloro che mandano avanti l’ateneo, ma siamo invisibili, sottopagati e senza stabilità contrattuale. Senza di noi, non ci sarebbero corsi, tesi di laurea o esami. È ora che l’università cambi nel profondo e l’unico modo per farlo è lottare insieme”.
La giornata si è conclusa senza ulteriori scontri, ma la tensione rimane alta tra i gruppi universitari, che promettono di continuare la mobilitazione per ottenere migliori condizioni lavorative e contrattuali.
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