L’Ucraina è pronta a trattare con Kim Jong-un per il rilascio di prigionieri catturati in Russia, ma la situazione resta complessa
L’Ucraina apre a un potenziale accordo con la Corea del Nord dopo la cattura di due soldati nordcoreani nella regione di Kursk, in Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che il paese è pronto a restituire i soldati catturati in cambio di un intervento di Kim Jong-un per il rilascio dei prigionieri ucraini detenuti in Russia.
Nel suo discorso sui social, Zelensky ha descritto la proposta come un tentativo di trasformare Kim Jong-un da alleato di Vladimir Putin in “mediatore”, facendo leva sull’intervento militare della Corea del Nord a sostegno delle forze russe. “È solo questione di tempo prima che catturiamo altri soldati nordcoreani”, ha dichiarato Zelensky, sottolineando il crescente coinvolgimento di Pyongyang nel conflitto.
La Corea del Nord avrebbe inviato circa 12.000 uomini in Russia, utilizzati prevalentemente nella regione di confine dopo un periodo di addestramento. I due soldati catturati, di 19 e 27 anni, hanno dichiarato di credere di essere stati coinvolti in un semplice addestramento, inconsapevoli del loro ruolo nel conflitto.
Zelensky ha anche ipotizzato un “piano B” per i soldati nordcoreani che non volessero tornare in patria, denunciando le pratiche inumane adottate nei loro confronti da parte dei russi, che avrebbero persino bruciato i volti dei soldati caduti per nascondere la loro presenza.