
Scandalo a Trapani: abusi e torture nel carcere Pietro Cerulli
Operazione contro la violenza sistematica nelle carceri: 25 agenti penitenziari tra arrestati e sospesi
Un’operazione investigativa ha scoperchiato un vaso di Pandora sul sistema carcerario di Trapani. Il carcere Pietro Cerulli è al centro di un’indagine che ha portato all’arresto di 11 agenti penitenziari e alla sospensione di altri 14. L’operazione, condotta dal Nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria con il supporto dei reparti territoriali e del Prap Sicilia, è stata coordinata dal Nucleo investigativo centrale.
I provvedimenti sono stati eseguiti oggi, 20 novembre, e le accuse rivolte agli agenti sono gravissime: si parla di tortura, abuso d’autorità, falso ideologico e calunnia. Le indagini, iniziate nel settembre 2021, sono state avviate a seguito delle denunce di alcuni detenuti, che hanno segnalato gravi abusi fisici e psicologici perpetrati in aree del carcere prive di telecamere. Queste accuse sono state successivamente confermate grazie all’installazione di dispositivi di videosorveglianza.
Gli investigatori hanno rivelato un “modus operandi diffuso” tra il personale penitenziario, con atti di violenza reiterati nel tempo e messi in atto deliberatamente da un gruppo di agenti. Durante le indagini, sono state effettuate 46 perquisizioni a carico di altrettanti indagati, mentre il provvedimento cautelare emesso dal gip di Trapani ha colpito un ampio gruppo di poliziotti coinvolti in questi abusi.
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(con fonte AdnKronos)
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