NexumStp ottiene la certificazione di parità di genere
NexumStp ha ottenuto la certificazione di parità di genere. Per la società di consulenza che assiste oltre 20 mila clienti in tutta Italia, principalmente pmi, si tratta di un traguardo fondamentale e di una conferma dell’impegno sui temi esg. La certificazione secondo la norma Uni/pdr 125:2022 ha una validità di tre anni e sarà soggetta a monitoraggio annuale. Attesta che l’azienda è conforme ai requisiti definiti per garantire un sistema realmente inclusivo che rispetti la diversità di genere sul posto di lavoro, sulla base di dati e obiettivi misurabili. La valutazione è stata realizzata attraverso un audit a cura di RINA sulla base di sei indicatori: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità retributiva di genere e tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
“NexumStp – dichiara Maria Rita Fortunato, chief human resources officer di Nexumstp – è un’azienda people centric e questo riconoscimento è per noi il coronamento di un percorso iniziato diverso tempo fa che ha rappresentato un’opportunità unica di confronto e condivisione della cultura di parità di genere in azienda. Continuerà a esserlo nel perseguire il mantenimento della certificazione. Il mio mestiere è generare valore integrando tra loro i comportamenti individuali e gli obiettivi dell’organizzazione aziendale nell’ambito dei processi di people management. Il percorso seguito per raggiungere questa certificazione ha facilitato significativamente tale sinergia, consentendo così anche un potenziamento del modello di business”.
La sostenibilità, ambientale e sociale, è al centro delle strategie di NexumStp e si realizza anche con la pubblicazione del bilancio di sostenibilità, con l’adozione di un codice etico e l’attenzione agli obiettivi dell’Agenda 2030. In linea con questo approccio, NexumStp si è associata di recente a Fondazione Sodalitas in cui sono riunite realtà che credono nel fare impresa in modo sano. Fortunato conclude: “Investire sulla cultura, in particolare sulla parità di genere, significa valorizzare l’esigenza di relazione e collaborazione, che le persone considerano ormai prioritarie dopo la pandemia Covid-19”.
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(AdnKronos)
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