Guerra Ucraina, “a Mariupol in corso genocidio”. Aperto corridoio per stranieri
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Guerra Russia-Ucraina, la situazione a Mariupol è critica. Combattimenti sono in corso nell’intera città. Lo ha detto, intervistato dall’emittente Suspilne, Maxim Zhorin, co-comandante delle truppe Azov. “Il nemico sta guadagnando terreno, occupando nuove strade e case. Enormi le perdite ma contemporaneamente anche la nostra cattura di soldati russi e uccisione dei nemici. Abbiamo bisogno di prigionieri, per garantirci un fondo di scambio e avere una posizione più forte nei negoziati”. Parte della città di Mariupol è controllata da Azov e dalla Marina militare ucraina. In particolare il distretto Azovstal ed il porto.
“La situazione nella città è drammatica. Il 90% degli edifici è stato distrutto. Almeno 200mila cittadini giacciono sotto le macerie o sono nascosti nei sotterranei. Non hanno cibo, acqua ed elettricità. Noi non possiamo aiutarli perché stiamo combattendo. A Mariupol è in corso un genocidio del popolo ucraino“, si legge sul sito web della tv Suspline.
Il ministro della Difesa russo afferma che le forze di occupazione assicureranno oggi l’evacuazione degli stranieri da Mariupol a Berdyansk. Questo sarà fatto su richiesta del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il corridoio umanitario dovrebbe essere stato aperto alla mezzanotte di oggi. Ma il fronte ucraino non conferma questa informazione. Così si legge sul canale telegram di Ria news.
Nella città è stato ucciso all’età di 45 anni e “con una telecamera in mano” il film maker e antropologo lituano Mantas Kvedaravicius, lo ha reso noto il regista russo Vitaly Mansky, anima del festival dei documentari Artdocfest di Mosca. Il suo annuncio non ha ancora ricevuto conferme. Kvedaravicius aveva girato il documentario Mariuopolis sulla guerra del 2014 – un’opera presentata al Festival del cinema di Berlino – e un’opera sui rapimenti in Cecenia, Barzakh. Era a Mariupol per documentare l’assedio della città. Si era laureato all’Università di Vilnius, aveva un master in antropologia culturale in Inghilterra, e stava completando la sua tesi di dottorato all’Università di Cambridge.
(AdnKronos)
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