Morte figlia Carlo Urbani, al via processo a Roma
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Morte Maddalena Urbani. Si è aperto oggi a Roma davanti alla Corte d’Assise di Roma il processo nei confronti di Abdulaziz Rajab. Il pusher siriano è accusato di omicidio volontario con dolo eventuale in concorso con Kaoula El Haouzi per la morte della 21enne, figlia del medico-eroe Carlo Urbani che per primo isolò il virus della Sars. La ragazza il 27 marzo dell’anno scorso venne trovata priva di vita proprio nell’abitazione dell’uomo, in zona Cassia a Roma. Il decesso era stato dovuto a mix di droga e farmaci. Al processo si è arrivati dopo che la Procura di Roma ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. All’udienza di oggi si sono costituiti parte civile la madre e il fratello della vittima, rappresentati dall’avvocato Giorgio Beni. Il pusher siriano è attualmente detenuto mentre a El Haouzi è stato revocato l’obbligo di dimora ed è tornata in libertà.
In apertura di udienza è stato letto il capo di imputazione che li riguarda. “In concorso tra loro, cagionavano il decesso di Maddalena Urbani (…) con le condotte consistite nell’omettere di far pervenire tempestivi e adeguati soccorsi sanitari, che avrebbero consentito di evitare l’evento letale, nonostante che la sintomatologia di intossicazione e comunque di severo malessere si fossero manifestate già nelle ore serali del giorno precedente, mentre la Urbani si trovava presso l’abitazione di Rajab insieme all’amica El Haouzi, con cui vi si era recata partendo da Perugia”.
Alla prossima udienza, fissata per il 5 aprile, saranno sentiti consulenti tecnici e gli amici del siriano che arrivati nell’appartamento tentarono di rianimare la giovane. Il pusher sessantaquattrenne, difeso dall’avvocato Andrea Palmiero, lo scorso ottobre era stato condannato a 2 anni e 8 mesi in rito abbreviato per detenzione di droga finalizzata allo spaccio. La vicenda era legata al ritrovamento di alcune dosi di eroina nel suo appartamento.
(AdnKronos)
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