Esg al timone, il Fondo Italiano d’Investimento entrerà in Rina S.p.a.
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Un’importante acquisizione in ambito ESG è all’orizzonte: il Fondo Italiano d’Investimento entrerà nel capitale della holding Rina S.p.a., il gruppo nato dallo storico
Registro Italiano Navale e specializzato nelle certificazioni anche ESG.
Rina S.p.a, che fornisce un’ampia gamma di servizi nei settori Energia, Marine, Certificazione, Real Estate e Infrastrutture, Mobilità e Industry, nel 2022 ha registrato ricavi per oltre 700 milioni di euro e mira a raggiungere quota800 milioni nel corso del 2023, anno in cui l’azienda vuole neutralizzare totalmente le proprie emissioni di anidride carbonica.
Attualmente il Registro Italiano Navale, ente senza fini di lucro, è socio di riferimento della S.p.a. di cui detiene il 70% del capitale.
L’operazione, il cui closing è previsto nell’autunno 2023, prevede un’iniezione di capitale fino a 180 milioni di euro. Al termine della transazione, vi sarà una ripartizione delle quote che vedrà Registro Italiano Navale mantenere la maggioranza della partecipazione, Fondo Italiano d’Investimento e altri co-investitori rilevare una quota di minoranza fino al 33% e il management aziendale partecipare al capitale nella misura del 2,5%.
Per realizzare questa operazione, il Fondo Italiano d’Investimento utilizzerà una struttura innovativa che coinvolge diversi fondi e co-investitori, con l’obiettivo di sostenere le aziende italiane in settori strategici. La struttura di questa operazione prevede il coinvolgimento di Fondo Italiano Consolidamento e Crescita (Ficc), Fondo Italiano Consolidamento e Crescita 2 (Ficc 2) e, per la prima volta, di un pool di co-investitori selezionati e coordinati da Fondo Italiano.
L’ingresso del Fondo Italiano nel capitale di Rina S.p.a. è finalizzato a supportare la crescita e l’innovazione nel settore navale, energetico e delle infrastrutture, sia in Italia che a livello internazionale. L’impegno per i valori ESG dimostrato dalla società ha rappresentato un aspetto importante per la scelta del Fondo.
“Rina è una vera eccellenza italiana, con dimensione, presenza e leadership globali, ma anche ambizioni importanti di ulteriore crescita e innovazione non solo nel settore navale ma anche in quello della transizione energetica e delle infrastrutture. Sono quindi estremamente soddisfatto della partnership che sigliamo oggi e della fiducia accordataci da Registro Italiano Navale e dall’ingegner Ugo Salerno con cui siamo felici di collaborare alla costruzione di una ulteriore fase di sviluppo”, ha detto Davide Bertone, amministratore delegato di Fondo Italiano d’Investimento.
La soddisfazione dei protagonisti
Ugo Salerno, presidente e amministratore delegato di Rina S.p.a., ha dichiarato entusiasta: “Abbiamo trovato in Fondo Italiano d’Investimento l’interlocutore più adatto per condividere il nostro percorso di crescita e la realizzazione degli ambiziosi obiettivi che abbiamo in tutto il mondo. È un partner istituzionale di altissimo livello, italiano come noi, con cui costruire una nuova fase per Rina e che ci darà la possibilità di attuare pienamente il nostro piano strategico. Basato sui principi ESG, esso ci proietta verso servizi e processi sempre più digitali e a favore della transizione ecologica: un percorso che prevede importanti investimenti possibili anche grazie all’impegno di Fondo Italiano d’Investimento”.
Gli fa eco l’ad Bertone: “Oggi annunciamo il primo closing e, contemporaneamente, il primo investimento della seconda edizione di Ficc, il nostro fondo, fiore all’occhiello dedicato a favorire lo sviluppo di campioni nazionali e globali in settori strategici del Made in Italy”.
L’impegno di Rina in ambito ESG
“Preservare il nostro pianeta rappresenta una priorità per le istituzioni nazionali e internazionali”, si legge sul sito ufficiale, da dove filtra la rilevanza strategica e non solo imprenditoriale della società.
Rina S.p.a. è firmataria del Global Compact delle Nazioni Unite dal 2016 e sostiene i 10 Principi del Global Compact delle Nazioni Unite riguardanti i diritti umani, le norme lavorative, l’ambiente e la lotta alla corruzione. La società rende conto annualmente ai suoi stakeholder dei progressi compiuti nell’attuazione di tali principi e stila report di sostenibilità dal 2017. Un aspetto fondamentale perché gli azionisti, e in generale gli investitori, esigono sempre più informazioni e trasparenza.
A partire da gennaio 2023, l’azienda ha aderito alla Science Based Target initiative, un partenariato promosso da UN Global Compact, World Resource Institute (Wri), Cdp (Carbon Disclosure Project) e Wwf, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO₂ e altri gas a effetto serra in conformità con le indicazioni scientifiche sul clima.
Come si legge sul sito, l’impegno di Rina S.p.a. prevede un notevole investimento in ambito ESG nei prossimi due anni, durante i quali saranno definite sia una strategia a breve termine per la riduzione delle emissioni, sia obiettivi a lungo termine per raggiungere entro il 2050 la neutralità su tutte le emissioni a effetto serra.
Rina mira a raggiungere i suoi obiettivi ambientali con varie tattiche:
– Energie rinnovabili: circa il 79% della fornitura di energia elettrica proviene da fonti rinnovabili. L’obiettivo è acquistare energia solo da fonti rinnovabili, laddove disponibili, entro la fine del 2023. “Nel 2022 – si legge sul sito – sono state evitate globalmente circa 1.600 tonnellate di CO2 grazie all’acquisto di energia da fonti rinnovabili”;
– Grazie allo smart working e alla conseguente riduzione del pendolarismo, nel 2021 sono state risparmiate circa 758 tonnellate di CO2. Ci tengono a sottolineare che tale risultato tiene conto delle emissioni legate alla postazione domestica di lavoro;
– Veicoli più ecologici: l’azienda sta rinnovando la sua flotta aziendale con il progressivo inserimento di auto ibride/elettriche;
– Plastic free: nel 2019 Rina ha avviato un progetto per azzerare la plastica monouso all’interno delle sedi. Per questo si prevede l’installazione di fontanelle di acqua filtrata, la fornitura di borracce riutilizzabili ai dipendenti e l’eliminazione delle bottiglie di plastica dai distributori automatici;
– Uffici paperless: uno degli obiettivi principali di Rina è ridurre il consumo di carta in tutti i suoi uffici nel mondo;
– Carbon Neutral 2023: l’impegno dell’azienda è ridurre e compensare le emissioni di anidride carbonica nel 2023 anche tramite l’acquisizione di carbon credits;
– Raccolta della plastica dagli oceani: Rina ha avviato una collaborazione con Ogyre, la prima piattaforma globale per il recupero dei rifiuti dagli oceani, avviando un progetto che contribuisce a porre fine all’inquinamento del mare. L’obiettivo della società è raccogliere circa 1.350 chili di rifiuti, equivalenti a 135.000 bottiglie.
Non solo ambiente, l’azienda partecipa attivamente a forum nazionali e internazionali dedicati alla responsabilità sociale d’impresa (Csr) a tutto tondo. Tra questi, dal 2016, si annoverano la Fondazione Sodalitas, partner italiano di Csr Europe, insieme a Transparency International e al gruppo di lavoro italiano Business Integrity Forum, che promuovono iniziative volontarie contro la corruzione. Nel 2022, Rina ha rinnovato la collaborazione con Valore D, la prima associazione di imprese in Italia che si impegna per l’equilibrio di genere e una cultura inclusiva all’interno delle organizzazioni.
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(AdnKronos)
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