Turchia al ballottaggio delle presidenziali: Erdogan contro Kilicdaroglu
Il presidente in carica, Recep Tayyip Erdogan, ha fatto un appello ai suoi elettori affinché partecipino in massa al ballottaggio delle elezioni presidenziali in Turchia. Ha chiesto una grande vittoria e ha invitato a “iniziare il secolo della Turchia con i loro voti”. I seggi resteranno aperti dalle 8:00 alle 17:00, e si stima che ci siano oltre 60 milioni di potenziali elettori. Quasi 1,9 milioni di turchi hanno già votato all’estero.
Erdogan è noto per la sua politica rischiosa e continua a sfidare l’opposizione e ad affrontare questioni internazionali complesse. Ha cercato di mediare la situazione in Ucraina e ha avuto uno scontro con la NATO riguardo all’ingresso di Finlandia e Svezia. Inoltre, si stanno preparando nuove operazioni militari contro i curdi in Siria. Nonostante l’opposizione agguerrita che si è unita per contrastarlo, molti prevedono che Erdogan vincerà le elezioni. A livello internazionale, Erdogan ha cercato di giocare su più tavoli contemporaneamente, cercando di ospitare un incontro tra Putin e Zelensky in Turchia. Ha ottenuto successi diplomatici come l’accordo che ha sbloccato le esportazioni di grano dall’Ucraina. Ha anche facilitato scambi di prigionieri tra le parti coinvolte nel conflitto.
Tuttavia, Erdogan ha avuto scontri politici con la Svezia e la Finlandia riguardo all’ingresso nella NATO e sta cercando di ottenere la consegna di persone legate al PKK e alla rete Gulen da parte della Svezia. Erdogan ha cercato di creare nuove alleanze regionali e ha fatto la pace con Emirati Arabi Uniti e Israele. Ha anche cercato di migliorare le relazioni con l’Arabia Saudita dopo il caso Khashoggi. Nel contesto interno, Erdogan ha pianificato una nuova campagna militare contro i curdi nel nord della Siria, ma sembra che sia stata accantonata per una possibile riconciliazione con il presidente siriano Assad. La partita decisiva per Erdogan è rappresentata dalle elezioni. Se vincerà, continuerà a governare la Turchia come presidente, un ruolo che ha ricoperto dal 2014 dopo essere stato primo ministro dal 2003 al 2014.
Il suo avversario principale è Kemal Kilicdaroglu, leader del principale partito di opposizione, il Partito Repubblicano del Popolo (CHP). Kilicdaroglu ha promesso di governare la Turchia in modo più democratico rispetto a Erdogan, concentrandosi sulle relazioni con l’Occidente anziché con la Russia. Kilicdaroglu ha formato un’ampia coalizione politica e ha annunciato che, in caso di vittoria, i sindaci di Istanbul e Ankara saranno suoi vice.
Un’altra figura importante nelle elezioni è Sinan Ogan, un ultranazionalista anti-immigrati che ha ottenuto il 5,17% dei voti nel primo turno e potrebbe influenzare l’esito finale.
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(con fonte AdnKronos)