Il leader di Hezbollah definisce l’attacco “una dichiarazione di guerra” e accusa Israele di genocidio dopo la morte di 37 persone in Libano a causa delle esplosioni di walkie talkie
Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha accusato Israele di aver compiuto “crimini di guerra” e “genocidio” a seguito delle esplosioni di dispositivi walkie talkie che hanno causato la morte di almeno 37 persone in Libano negli ultimi due giorni. Durante un discorso televisivo, Nasrallah ha affermato che l’attacco rappresenta una “grave aggressione” contro il Libano e potrebbe segnare “un’opportunità storica” per il conflitto.
Secondo il ministro libanese della Sanità, Firass Abiad, 12 persone sono decedute martedì e altre 25 nelle esplosioni di ieri. Nasrallah ha dichiarato che Israele ha deliberatamente preso di mira i civili, sostenendo che il nemico intendeva uccidere migliaia di persone in pochi minuti. Le esplosioni hanno colpito ospedali, farmacie, case e mercati, ferendo anche donne e bambini.
Nel frattempo, l’esercito israeliano ha intensificato i raid contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. In un comunicato, l’Idf ha accusato Hezbollah di trasformare l’area in una zona di guerra, utilizzando i civili come scudi umani. Aerei israeliani hanno sorvolato Beirut a bassa quota durante il discorso di Nasrallah, sparando razzi e scatenando il panico tra i residenti.