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Nel quarto trimestre del 2020 sono state aperte 102.373 nuove partite Iva ed in confronto al corrispondente periodo dell’anno precedente si registra una flessione (-6,1%).

La distribuzione per natura giuridica mostra che il 64,5% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 26% da società di capitali, il 4,1% da società di persone; la quota dei “non residenti” ed “altre forme giuridiche” è pari al 5,5% del totale delle nuove aperture, con la prima delle suddette fattispecie che ha quasi raddoppiato il numero degli avviamenti. Rispetto al quarto trimestre del 2019, tutte le principali forme giuridiche accusano cali: dal -6,9% delle persone fisiche al -14,1% delle società di persone.

Riguardo alla ripartizione territoriale, il 44,8% delle nuove aperture è localizzato al Nord, circa il 21% al Centro e il 33,4% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia flessioni in quasi tutti i territori: le principali sono avvenute in Puglia (-21,2%) e Marche (-18,8%), mentre in netta controtendenza appare il Veneto (+26,5%); in lievissimo aumento anche la Sicilia (+0,2%).

In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra sempre il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 23,5% del totale, seguito dalle attività professionali (12,9%) e dall’agricoltura (11,1%). Rispetto al quarto trimestre del 2019, gli effetti dell’emergenza sanitaria sono stati determinanti per l’andamento degli avviamenti nei vari settori economici sia in senso negativo: alloggio e ristorazione (-44,1%), attività di intrattenimento (-37,7%) e servizi vari (-31,2%) che in positivo: sanità (+73,4%), attività finanziarie (+14,4%) e servizi di comunicazione (+6%).

Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una sostanziale stabilità (maschi circa al 63%). Il 48,3% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 30% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo del precedente anno, solo la classe più giovane segna un incremento di aperture, +5,8%, le altre accusano consistenti flessioni, -23,9% la più anziana. Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 19,2% delle aperture è operato da un soggetto nato all’estero.

Nel periodo in esame 39.420 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 38,5% del totale delle nuove aperture, con una diminuzione del 5,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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