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“Sono convinto che si potrebbe avere una ripresa significativa di alcune attività importantissime da giugno. Sono un ottimista, ma l’ottimismo non è un fatto scientifico, è un fatto attitudinale”. Sono le parole del professor Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, a Otto e Mezzo.

“Non credo sia stata una grande idea dare date a stillicidio, di 15 giorni in 15 giorni, lasciando tutti sospesi. Era evidente che era difficile parlarne per il mese di aprile. Tra maggio e giugno è possibile parlarne. Non abbiamo un’epidemia sola: ne abbiamo una grande in Lombardia e aree limitrofe e ne abbiamo altre satelliti. Se va bene nelle aree satelliti e non sbraghiamo, se facciamo sacrifici per 2-3-4 settimane, è verosimile che in questo arco di tempo si possa dire ‘si può ricominciare’. Ricominciare presto sarebbe sbagliato, ma bisogna programmare ora la ripresa. Bisogna avere anche gli strumenti diagnostici per riaprire con gradualità”, aggiunge.

“E’ necessario trovare la modalità che ci consenta in sicurezza di dare la possibilità al paese di riprendere. Non mi voglio chiudere nella torre d’avorio, quello che va trovata è la quadra che ci permetta di fare cose in sicurezza. Se apriamo troppo presto o se apriamo male, ci siamo dentro di nuovo dall’inizio e se ne riparla in autunno”, ribadisce.

(AdnKronos)

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