Connect with us

Published

on

Save the Children, l’avanzata delle locuste mette a rischio migliaia di bambini vulnerabili. Nel Paese 6 milioni di persone già in condizioni di insicurezza alimentare; nel 2020 più di 1,3 milioni di bambini sotto i 5 anni soffriranno di malnutrizione acuta 

Gli ampi sciami di locuste del deserto, che da Kenya e Uganda si stanno dirigendo verso il Sud Sudan, mettono a grave rischio le scorte di cibo dei bambini più vulnerabili e delle loro famiglie che vivono nella regione dell’Equatoria orientale, dove già si trova il 15% delle persone in estremo bisogno di assistenza di tutto il Paese.

È l’allarme lanciato oggi da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro – secondo cui senza adeguate misure per affrontare la piaga delle locuste, nonché senza un aumento dei finanziamenti per garantire i necessari controlli e la mobilitazione delle comunità, i livelli nutrizionali della popolazione potrebbero calare ulteriormente. Anche se non ci fosse l’invasione delle locuste, spiega del resto l’Organizzazione, si prevede che nel 2020 più di 1,3 milioni di bambini con meno di 5 anni di età soffriranno di malnutrizione acuta, tra cui circa 292 mila minori che saranno colpiti dalle forme più gravi della malnutrizione.

Da quando ha ottenuto l’indipendenza nel 2011, il Sud Sudan è stato spesso teatro di conflitti che, insieme alla siccità e alle inondazioni, hanno messo in fuga 1,47 milioni di persone che vivono attualmente nei campi per sfollati in condizioni sanitarie molto precarie. Si stima che più di 6 milioni di sudsudanesi (quasi il 60% della popolazione totale) stanno affrontando una grave insicurezza alimentare e hanno bisogno di assistenza umanitaria. Migliaia di famiglie si trovano già a fare i conti con la scarsità di cibo e tutto questo non fa che aumentare il rischio di malnutrizione per i bambini, con conseguenze gravissime che possono portare anche alla morte, in particolare nelle contee di Kapoeta Nord, Budi e Pibor, sulle quali si staglia lo spettro dell’invasione delle locuste del deserto.

L’invasione in corso delle locuste dovrebbe continuare sino a giugno, viste le condizioni favorevoli per la loro riproduzione. Più di 10 milioni di persone già affette da grave insicurezza alimentare in Etiopia, Kenya, Somalia e Sudan si trovano in aree attualmente colpite dall’invasione di questi insetti e altri 3,24 milioni di persone in Uganda e in Sud Sudan sono fortemente minacciate dall’espansione degli sciami.

Anche gli shock climatici – sottolinea Save the Children – contribuiscono in modo determinante ad aumentare l’insicurezza alimentare acuta nel Corno d’Africa e continuano a colpire gravemente diversi Paesi della regione. Le precipitazioni tra marzo e metà maggio dello scorso anno sono state inferiori del 50% rispetto alla media annuale in tutta la regione, e le successive forti piogge e inondazioni hanno avuto un forte impatto su quasi 2,8 milioni di persone in Etiopia, Kenya e Somalia, colpendo e distruggendo ampie porzioni di colture.

“Il nostro team in Sud Sudan sta assistendo a questa devastante avanzata delle locuste del deserto attraverso il Corno d’Africa. Temiamo che la situazione in Kenya, Somalia ed Etiopia, che è già grave, possa ulteriormente deteriorarsi se le locuste raggiungeranno il Sud Sudan. L’anno scorso abbiamo avuto una siccità prolungata e dannosa, seguita da inondazioni, che ha provocato lo sfollamento di migliaia di persone e la distruzione di centinaia di case, e il Paese è ancora alle prese con anni di conflitto. L’invasione delle locuste potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso”, ha affermato Rama Hansraj, Direttrice di Save the Children in Sud Sudan.

“Chiediamo ai donatori di incrementare i finanziamenti per i programmi in grado di rafforzare la resilienza delle comunità locali e aumentare le misure di controllo e sensibilizzazione.  Serve un impegno maggiore per sostenere i programmi alimentari in Sud Sudan che sono già a corto di fondi e ci appelliamo al governo del Sud Sudan e agli attori umanitari perché investano maggiormente nel settore agricolo e contribuiscano così adevitare l’impatto devastante dell’invasione delle locuste“, ha aggiunto Rama Hansraj.

Save the Children lavora nel Sudan del sud dal 1989 e i nostri team sul campo raggiungono i bambini e le loro famiglie in alcune delle aree più colpite dall’insicurezza alimentare e dalle violenze.

In risposta alla crisi alimentare in corso, l’Organizzazione ha raggiunto quasi 138 mila persone, tra cui oltre 58 mila bambini, attraverso la distribuzione di cibo e supporto materiale per soddisfare i bisogni di prima necessità, sfruttando le risorse locali a disposizione. L’Organizzazione sta inoltre sostenendo la popolazione attraverso kit di emergenza, che comprendono semi per le coltivazioni, utensili e attrezzi per la pesca, e attraverso programmi per sostenere l’allevamento delle capre e fornire supporto di tipo veterinario.

Le ultime di LR

Le ultime news di LiberoReporter

di tendenza