Camper dato alle fiamme: morte tre sorelle rom, si cercano responsabili
Gli inquirenti sono a caccia dei responsabili del rogo del camper a Centocelle. Grazie ad alcuni filmati le autorità sono risalite ai resti di una bottiglietta infranta sul mezzo con del liquido infiammabile. Secondo le prime indagini, l’azione potrebbe essere una vendetta maturata in ambienti rom. Non vi sono al momento elementi che portano verso un gesto per odio razziale.
Aggiornamento – Proseguono le indagini ad opera degli uomini della Squadra Mobile di Roma sul rogo del camper nel quale sono morte tre sorelle rom nel quartiere di Centocelle. L’ipotesi è che si tratti di una vendetta maturata in ambienti rom, dato che al momento non vi sono elementi che possano ricondurre alla pista dell’odio razziale.
Nel camper, che si trovava in un parcheggio all’aperto sopra a un centro commerciale, dormivano i genitori e gli undici figli. Il mezzo è andato completamente distrutto dalle fiamme.
Sul posto la polizia scientifica ha trovato tracce di liquido infiammabile. E’ stata proprio questa scoperta a indurre la procura di Roma a iscrivere tra le ipotesi di reato del fascicolo di indagine aperto in materia non solo l’incendio doloso ma anche l’omicidio volontario. Quanto alle cause del rogo e alla ricostruzione degli eventi, le indagini sono ai primi passi, ma qualche elemento di svolta potrebbe arrivare dall’analisi dei filmati delle telecamere di zona, già al vaglio della polizia.
Il camper, autorizzato alla circolazione, si ipotizza stazionasse in via Mario Ugo Guattari dalla sera prima. Sentiti dagli investigatori, i superstiti dell’incendio avrebbero riferito di aver ricevuto delle minacce. Sul posto si è recata anche la sindaca di Roma Virginia Raggi. “L’amministrazione capitolina esprime il più profondo cordoglio per la tragedia avvenuta questa notte nella Capitale dove hanno perso la vita tre sorelle. La morte di una ragazza e di due bambine è un dolore per tutta la città”.